I club che aderiranno alla Superlega saranno estromessi dai campionati nazionali del prossimo anno ma anche da Champions ed Europa League. Il tutto a partire da agosto. Tradotto la serie A 2021-22 non avrebbe Juventus, Inter e Milan. Questa la controffensiva pensata dalla Uefa per fermare lo scisma del calcio. Oggi la proposta dovrà essere votata dal congresso. Anche se i legali di Nyon frenano sulla questione, vogliono essere inattaccabili prima di fare qualsiasi mossa. Più probabile che oggi ci sia una mozione di condanna e invece l’intervento più duro arrivi venerdì durante il comitato esecutivo straordinario. La proposta è arrivata direttamente dal numero uno della federcalcio polacca Zibì Boniek. Ora a scendere in campo è il turno degli avvocati. D’altronde la bomba lanciata è destinata a lasciare segno evidenti e profondi.
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Liti e tensioni
Sarà uno scontro tortuoso lungo e senza esclusioni di colpi.
Rabbia europea
Cosa ben diversa rispetto al terremoto che rischia di esserci in Inghilterra. Perché se il primo ministro britannico, con la Premier a dichiarare guerra alle sei società inglesi (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham). Tanto che il «Guardian» sostiene che sarebbe pronta a cacciarli dal campionato. Oppure Real Madrid, Manchester City e Chelsea – tre delle quattro semifinaliste di Champions, l’altra è il Psg che ha detto no alla Superlega e il suo presidente, Nasser Al Khelaifi, ha rifiutato la poltrona di numero uno dell’Eca – rischiano l’ immediata espulsione. Così riferisce Jesper Moller, membro dell’esecutivo Uefa, all’emittente danese Dr.
Caso pattinaggio
La sanzione più grande – ma è da vedere se si potrà intraprendere questa strada – è quella di minacciare i giocatori che scendono in campo nella Superlega di non poterlo fare con le rispettive Nazionali. I legali dei 12 club hanno in mano una sentenza del Tribunale dell’Unione Europea che aveva bocciato la federazione pattinaggio proprio per un caso identico. Una cosa è certa: la strada è tracciata e tornare indietro appare difficile. Ma la maggioranza del calcio europeo non è disposta a vendersi al business e a tradire i propri tifosi. Come il Leeds che ieri è sceso in campo con le maglia con su scritto «Il calcio è per i tifosi». L’ingresso in campo del Liverpool accolto con i fischi. Il tecnico Klopp si allinea ai contestatori: «Capisco perché la gente non è felice, anche se non posso dire di più. Noi come squadra non siamo stati coinvolti nel progetto».
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