Striscione dei Fedayn bruciato, rafforzati i controlli sugli ultrà: allerta per Roma-Verona di stasera. Focus su match squadre gemellate

Dopo il caso della Stella Rossa, ordinanza del Viminale

Striscione dei Fedayn bruciato, rafforzati i controlli sugli ultrà: massima attenzione per Roma-Verona di stasera
4 Minuti di Lettura
Domenica 19 Febbraio 2023, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 08:56

Vendette trasversali attraverso le tifoserie gemellate e il rischio di una guerra interna agli ultrà giallorossi. Sale il livello di attenzione sul mondo del tifo e in particolare tra i supporter della Roma, all'indomani dell'ennesimo gesto di violenza, stavolta allo stadio di Belgrado, dove i sostenitori della Stella Rossa hanno bruciato lo striscione degli storici Fedayn trafugato nella Capitale due settimane fa. Il rischio di un'escalation è molto alto, anche per questo è stata rafforzata l'attenzione sugli ambienti ultrà: il questore di Roma con un'ordinanza ha disposto di intensificare i controlli sia allo stadio Olimpico sia in tutti i luoghi di ritrovo delle tifoserie, a partire dalla partita Roma-Verona. 

Fedayn, gli ultras della Stella Rossa bruciano lo striscione rubato ai tifosi della Roma. «Avete scelto la compagnia sbagliata»

L'ultimo caso: lo scontro tra Fedayn e ultrà Stella Rossa

L'ordinanza arriva dopo la richiesta del Viminale di aumentare la vigilanza sui match che vedono impegnate tifoserie gemellate non solo con Roma e Napoli.

L'ultima miccia è stata accesa quindici giorni fa, quando vicino allo stadio Olimpico dopo Roma-Empoli un gruppo di romanisti dei Fedayn, tra i più antichi del tifo giallorosso, era stato sorpreso e aggredito dai supporter della Stella Rossa, riusciti a portare a casa come trofeo il loro striscione: sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un'inchiesta per rissa e porto d'armi improprie. Gli aggressori, venuti probabilmente da Milano dopo aver assistito a un match di basket della loro squadra serba, erano riusciti a dileguarsi rivendicando su Twitter la loro imboscata. Poi l'ultimo atto: solo alcune ore fa hanno dato alle fiamme lo striscione allo stadio di Belgrado durante la partita contro il Cucaricki. Due settimane fa sotto i riflettori erano finiti anche i tifosi partenopei, per i sospetti che dietro l'agguato potesse celarsi la vendetta degli ultrà del Napoli dopo i disordini avvenuti l'8 gennaio sulla A1 nei pressi dell'autogrill Badia al Pino: dopo quell'episodio il Viminale aveva vietato le trasferte alle due tifoserie fino al prossimo 15 marzo. Ma la faida sarebbe appena iniziata, coinvolgendo in una reazione a catena varie tifoserie gemellate, chiamate in causa dagli stessi ultrà per difendersi o attaccare, mentre il rischio ancora più forte è che gli scontri diventino adesso trasversali coinvolgendo il mondo del tifo di altri sport finora immuni in Italia al cancro delle violenze. «Avete scelto le amicizie sbagliate», hanno scritto alcune ore fa i serbi della Stella Rossa in curva rivolgendosi ai Fedayn, prima di dare fuoco al loro striscione rubato. Il riferimento è alla tifoseria del Panathinaikos, gemellata con i giallorossi e molto attiva ad Atene anche nel mondo del basket. Ad essere sorvegliati speciali però non saranno solo le sedi degli ultrà, gli stadi e i loro dintorni, perché si teme anche per altri luoghi di aggregazione dei supporter. E se tutto può diventare un'occasione per arrivare allo scontro, non passa inosservata la partita di basket che si disputerà il 10 marzo tra Stella Rossa e Panathinaikos. Non si può escludere che qui possano infiltrarsi frange violente del tifo giallorosso pronte a vendicare l'onta subita dagli 'ultrà Delijè di Belgrado. Restano i mal di pancia tra i supporter romanisti dove il gruppo dei Fedayn, fondato oltre 50 anni fa e uno dei primi ad essere leader nella Curva Sud, vede minacciato il proprio ruolo anche internamente, finito al centro delle critiche dopo quanto accaduto nelle ultime due settimane. Una spaccatura che potrebbe far presagire una resa dei conti in casa.

Roma, i Fedayn e l'agguato degli ultras della Stella Rossa: «Sono andati a colpo sicuro, una spia ha aiutato i serbi»

© RIPRODUZIONE RISERVATA