Stephanie Frappart, una signora per la Signora

Stephanie Frappart, una signora per la Signora
di Roberto Avantaggiato
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Martedì 1 Dicembre 2020, 07:30

La finale della Supercoppa Europea e quella del Mondiale femminile sono i suoi biglietti da visita. La considerazione di Roberto Rosetti e la stima di tutti i colleghi maschi la sua forza. Stephanie Frappart, 37 anni, una laurea in Scienze Motorie, due fratelli arbitri e la responsabilità di dirigere il Dipartimento dello Sport Libero di Parigi, domani sera taglierà un altro storico traguardo: all’Allianz Stadium di Torino sarà la prima donna arbitro in una gara di Champions League, Juventus - Dinamo Kiev. Nata il 14 dicembre del 1983 a Val-d’Oise, in Francia, a 13 anni Stephanie già arbitrava e a 28 era nel Championnat National, la terza divisione francese, in un Paese dove la meritocrazia (come ha ricordato la sua assistente, l’italiana Manuela Nicolosi) «vale più delle differenze di sesso». 
Che il destino arbitrale della Frappart dovesse segnato da tante prime volte, lo si era capito nel 2014, quando divenne la prima “arbitra” a dirigere in Ligue 2, campionato maschile. Dalla seconda divisione a quella maggiore il passo è stato lungo cinque anni, ma poi, nell’aprile del 2019, è arrivata la prima di una serie di designazioni in Ligue 1. Direzioni di gara che hanno soddisfatto gli organismi tecnici dell’Aia francese e che non sono sfuggite ai vertici arbitrali dell’Uefa.
IL MONDIALE
Sono così, via via arrivate la promozione in pianta stabile in Ligue 1, per dirigere gare della massima divisione francese con al fianco assistenti maschi. E, poi, l’inserimento nei quadri internazionali degli arbitri Fifa, per dirigere nel calcio femminile. Percorso che ha avuto il suo apice nel luglio del 2019, quando la Frappart viene designata per la finale della Coppa del Mondo Femminile, tra Stati Uniti e Olanda. Al suo fianco, in quella occasione, l’italiana Manuela Nicolosi e l’irlandese Michelle O’Neil. Domani sera, ad aiutare la Frappart ci saranno invece due suoi connazionali, Zakrani e Rahmouni, così come saranno francesi anche gli altri componenti (Var e Avar) della squadra arbitrale di Torino.
L’UEFA
«Stéphanie ha dimostrato per anni che è una delle donne più brave ad arbitrare, non solo in Europa ma in tutto il mondo», le parole che nell’agosto del 2019 hanno spinto il responsabile degli arbitri dell’Uefa, l’italiano Roberto Rosetti a sorprendere tutti, designandola per la finale della Supercoppa europea, tra Chelsea e Liverpool.

Appuntamento che la francese non ha fallito, anche se nella sequenza dei calci di rigore, qualche perplessità sull’applicazione della nuova regola, che impone ai portiere di tenere i due piedi sulla linea di porta, l’ha suscitato, in occasione del rigore decisivo, parato da Adrian ad Abraham e che ha dato il successo ai Reds. Il cammino internazionale della Frappart è comunque proseguito, perché un anno dopo quel prestigioso traguardo che, come ha confessato la stessa Stephanie le «ha cambiato la vita», la direttrice ha compiuto un altro significativo passo: l’esordio nei gironi di Europa League. Leicester City- Zoyra la gara assegnatale lo scorso 22 ottobre. Ieri, l’ulteriore salto in avanti, con la chiamata ad arbitrare Juventus-Dinamo Kiev in Champions League. C’è tuttavia da dire, che la Frappart non è la prima donna designata per arbitrare una gara nelle competizioni Uefa maschili. Questo onore spetta infatti alla svizzera Nicole Petignat che tra il 2004 e il 2009 ha diretto tre partite di qualificazione alla Coppa Uefa.

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