Roma, esibizione del collettivo a Bologna con la qualità di Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko

Roma, esibizione del collettivo a Bologna con la qualità di Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko
di Ugo Trani
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Domenica 13 Dicembre 2020, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 18:48

La Roma riparte e, senza farsi trovare impreparata nel viaggio in Emilia, umilia il Bologna. Il successo del dall’Ara, abbondante e convincente (1-5) è utile soprattutto per la classifica: i giallorossi, solo 1 punto nelle precedenti 2 partire, restano in scia del Sassuolo e del Napoli, rispettivamente avanti di 1 e 2 punti, aspettando la Juvents che gioca nel tardo pomeriggio a Marassi contro il Genoa. Non sono in zona Champions, ma subito lì. La goleada dimostra che, contro le formazioni più deboli, il gioco di Fonseca fa la differenza. ed esalta alcuni protagonisti che stanno ritrovando la condizione: benissimo Pellegrini, ok Dzeko e Mkhitaryan. Conferma per Spinazzola e, al rientro, per Veretout. Ma piace anche Karsdorp, migliorato nella posizione e nell’iniziativa. 

INIZIO ENTUSIASMANTE
Fonseca si gusta la raffica dalla tribuna (squalificato lascia il posto in panchina al vice Nuno campos). La Roma esagera con 3 gol in 15 minuti: ogni 5, fa centro.

E chiude subito il match: autorete di Poli, gol di Dzeko e Pellegrini. La difesa del Bologna è fragile, il 3° portiere Ravaglia è acerbo, ma i 4 davanti a lui, con riconoscimento speciale per Tomiyasu e Danilo che vanno presto in tilt, crollano e agevolano ogni inserimento dei giallorossi. L’autorete di Cristante sposta poco o niente: manita già alla fine del 1° tempo, con i gol di Veretout e Mkhitaryan. E’ successo solo altre 2 volte nella storia del club di realizzare 5 reti entro l’intervallo.

CORO INTONATO
Lo show va, però, oltre ai 5 gol. C’è il coinvolgimento del gruppo. Titolari ritrovati, compreso Smalling che entra in corsa. La Roma non si ferma, divertendosi.  Annullate anche le reti di Spinazzola e di Pellegrini (quella di Dominquez al Bologna e sempre per fuorigioco). In più il palo Mayoral nel finale. Kumbulla esce, proprio per far spazio a smalling. Zoppica, ma lo sfaff medico è sicuro: crampi.

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