Serie A, le rose di Napoli e Inter
sono piene di spine

Serie A, le rose di Napoli e Inter sono piene di spine
di Benedetto Saccà
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Giovedì 23 Luglio 2015, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 12:10
ROMA Incagliati tra il rigore del bilancio e i desideri degli allenatori, i club della serie A camminano per le vie del calciomercato estivo a passo lento, preoccupati soprattutto dalle insidie delle nuove regole connesse alla costruzione delle rose. Organici a 25 elementi, Under 21 liberi, extracomunitari in numero limitato: tutto è raccolto sotto l'ombrellone di una legge, incorniciato in un perimetro normativo. Poi naturalmente esiste l'attualità, la fotografia del momento, e con questa le società devono confrontarsi. In fondo la domanda è semplice: la squadre rispettano le nuove delibere? Sono in regola? La risposta non è facile, almeno ora, dato che il mercato è in piena e continua evoluzione. È chiaro però che qualche tratto più spesso affiora in superficie. Sul versante legato al tetto massimo di 25 giocatori per ciascuna rosa, brilla subito una tendenza: le grandi squadre della serie A si sono sostanzialmente allineate ai criteri studiati dalla Figc. Non mancano le zone di turbolenza, ma il quadro appare timidamente sorridente al futuro. Tra un mese esatto comincerà il campionato. Come detto, quest'anno le rose dei club potranno comprendere non più di 25 giocatori, otto dei quali cresciuti calcisticamente in Italia, oltre che un'infinità di Under 21. Il giorno prima dell'inizio del torneo ogni società dovrà consegnare alla Lega calcio l'elenco dei 25, magari conservando qualche casella vuota, buona da colmare all'ultimo palpito con il nome di un acquisto, una volta finita la sessione estiva di mercato.
QUESTIONE CAPITALE
Tornando all'attualità, va registrato che la Roma e la Lazio, per dirne alcune, ad oggi sono del tutto «a norma». E, per una strana simmetria cittadina, hanno allestito organici in fotocopia: 30 calciatori totali, di cui sei Under 21 (Sanabria, Romagnoli, Paredes, Uçan, Svedkauskas, Capradossi; Crecco, Guerrieri, Cataldi, Keita, Hoedt e Oikonomidis), dunque 24 (e non 25) elementi da inserire nella lista. Perfetto. Quanto al parametro degli otto ragazzi cresciuti nel vivaio o in Italia, pure qui i ds Walter Sabatini e Igli Tare possono quasi dimenticare il problema, perché i giallorossi vantano addirittura 14 prodotti del settore giovanile, mentre i biancocelesti nove: almeno per ora. Da Totti, De Rossi e Florenzi a Candreva, Cataldi e Crecco. Per la verità anche la Fiorentina può sfoggiare un'invidiabile composizione della rosa: nessuno a rischio esubero. Viceversa l'Inter e il Napoli viaggiano in un mare di onde. I nerazzurri hanno una rosa smisurata, 32 calciatori, e soltanto quattro Under 21. Conti alla mano, sarebbero così tre i possibili elementi in eccesso: Schelotto, Shaqiri o Vidic, ad esempio. Undici però sono gli interisti cresciuti in Italia. Il Napoli può calare la carta di sette prodotti del vivaio su 28 complessivi, eppure non ha neppure un Under 21 in organico: a correre il pericolo di essere esclusi saranno Callejon, El Kaddouri e Mertens, a meno di cessioni. Analizzando le cifre, si riconosce però un'inclinazione piuttosto pronunciata del nostro calcio, e la si scopre in particolare nella gran quantità di ragazzi del serbatoio italiano tuttora in rosa: 11 nell'Inter, 13 nella Juventus, 14 nella Roma, addirittura 17 nel Milan. Al proposito, dei 29 rossoneri totali solo due sono nati prima del 1994, e così il risultato spinge Cerci e Nocerino ai limiti dello scenario di Mihajlovic. Con l'attenzione dell'artigiano, la Juventus ha assemblato finora 30 calciatori, tra i quali quattro Under: di riflesso, uno soltanto è il possibile esubero. E ogni indizio, al momento, cade sulla maglia di De Ceglie.