Nella lettera, i medici della serie C fanno rilievi puntuali alle procedure di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, se applicati al loro campionato.
I tamponi ogni tre giorni e i testi sierologici settimanali sarebbero «difficili da recuperare in quantità così ingente e troppo costosi per le società» di Lega Pro; le strutture per il ritiro forzato in caso di una positività non sono «a disposizione» per gran parte delle società; si ritiene inoltre «impensabile attribuire al medico e sociale la responsabilità civile e penale» per l'applicazione del protocollo, tenendo conto che in serie C lo stesso medico svolge la propria attività «al di fuori dell'attività sportiva del cub di appartenenza». L'associazione chiede dunque di accogliere le istanze dei medici della C, «al fine di evitare assumere iniziative di dissenso colletivo anche clamorose».
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