Coronavirus, la serie A trova l'accordo: sì al taglio degli stipendi del 33%

Coronavirus, la serie A trova l'accordo: sì al taglio degli stipendi del 33%
di Salvatore Riggio
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Lunedì 6 Aprile 2020, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 20:04

Il banco rischiava di saltare e le preoccupazioni aumentavano con il passare dei giorni. Ma proprio per abbattere i timori oggi l’assemblea di Lega serie A ha approvato all’unanimità le linee guida sul taglio dei compensi a calciatori, allenatori e tesserati. In poche occasioni un accordo è stato trovato così velocemente tra le società della nostra massima serie, ma ora dopo diverse riunioni nei giorni scorsi, è finalmente arrivata la fumata bianca. Gli stipendi saranno tagliati del 33%. In sostanza, è passato l’accordo stipulato dalla Juventus con i suoi calciatori, che la rinuncia dei calciatori di percepire il pagamento delle quattro mensilità nel corso di questa stagione sportiva, recuperando tuttavia 2,5 mensilità nel corso delle prossime stagioni. La rinuncia reale è di una mensilità e mezza. Come chiarisce la Lega, adesso i club dovranno definire gli accordi con i propri tesserati. Ed è questa la fase successiva.

Con la speranza di poter tornare a giocare: «La Lega serie A sta seguendo l’evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa, la Figc e l’Eca. È stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno». E proprio sulla ripresa dei vari campionati in Europa, è tornato a parlare Aleksander Ceferin, il presidente del massimo organismo continentale. Dicendosi «ottimista e fiducioso». Per poi analizzare il caso della Premier, con il Liverpool vicinissimo al titolo dopo 30 anni.

Ai Reds mancano soltanto due gare per il successo aritmetico: «Non vedo come potremmo lasciarlo senza titolo. Se si tornasse a giocare, è quasi sicuro che lo vincerebbe. Se non si dovesse giocare, sarebbe comunque opportuno annunciare i risultati e determinare i campioni delle rispettive leghe nazionali». Ma questo, per ora, è una questione congelata. Che sarà ripresa più avanti nel caso l’emergenza Coronavirus dovesse continuare.

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