Serie A, ecco il protocollo per riportare i tifosi allo stadio ma il Governo pensa a settembre

Serie A, ecco il protocollo per riportare i tifosi allo stadio ma il Governo pensa a settembre
di Emiliano Bernardini
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Martedì 14 Luglio 2020, 06:05
Riportare i tifosi allo stadio. Questo l’obiettivo della Lega di serie A. Senza pubblico lo spettacolo non è certo lo stesso e così si cerca di riaprire in parte gli impianti per ricreare entusiasmo. Il protocollo è già stato stilato: 200 pagine dettagliatissime. Un focus per ogni stadio in cui si prende in considerazione la capienza, la forma, le via d’accesso e quelle di fuga. Nulla è lasciato al caso. Si parla di circa un 30-40% a seconda dell’impianto che si prende in considerazione. Secondo un rapido calcolo all’Olimpico di Roma (capienza 72 mila) entrerebbero circa 30 mila persone, all’Allianz Stadium della Juve (47 mila posti) appena 17 mila. Tutti dovranno essere muniti di mascherina e di una liberatoria che certifichi l’assenza di contatti con il Covid-19. All’ingresso a tutti verrà misurata la febbre e all’interno dell’impianto dovrà essere rispettata la distanza di sicurezza: una persona ogni tre seggiolini. 

PROSSIMO CAMPIONATO
Un progetto ambizioso. Il documento è stato inviato al numero uno della Figc, Gabriele Gravina. Sarà lui a rapportarsi con il Governo. Il sì definitivo dovrà arrivare dal Cts e dal Ministero della Salute. L’ottimismo non è alle stelle visto che l’intenzione di Palazzo Chigi è quella di prorogare lo stato di crisi fino al 31 dicembre. Oggi sarà emanato il Dpcm per i prossimi 15 giorni. La speranza della Lega di serie A è quella di avere un via libera per le ultime tre giornate di campionato. In caso di parere negativo (molto probabile), il protocollo verrà comunque utilizzato per il prossimo campionato visto che difficilmente tra settembre e ottobre ci sarà il via libera alla riapertura degli stadi. Anche quando arriverà il sì del Governo saranno comunque i club a decidere se aprire o no. Anche perché tutte le spese sarebbero a carico loro. Mano libera pure su chi far entrare: gli abbonati o azzerare tutto e mettere in vendita nuovi tagliandi.

NIENTE SEGNALE OSCURATO
I tifosi potranno comunque continuare a vedere le partite su Sky che sospeso il pagamento sull’ultima rata dei diritti tv (Dazn e Img, diritti esteri, si sono impegnati a saldare entro il 20 luglio). L’assemblea di Lega, ieri, ha deciso di non staccare il segnale a Sky. Come previsto hanno vinto le colombe, d’altronde l’assenza di Da Laurentiis (tra i più agguerriti) era già un grosso indizio di come sarebbe finita la votazione. All’unanimità si è scelto di dare mandato al prof. Vaccarella (ha aperto l’Assemblea dicendo che staccare il segnale sarebbe stato legittimo) di «reiterare a Sky l’intimazione al pagamento della rata scaduta a maggio in considerazione del decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Milano». Una scelta di buon senso come sottolineato da molti presidenti anche perché staccare il segnale sarebbe stato un autogol: avrebbe scontentato tifosi e sponsor. E poi va considerato che Sky è uno stakeholder importante con cui trattare il prossimo bando 2021-24. E c’è comunque una sentenza del Tribunale di Milano che dà sì ragione alla Lega specificando però che il decreto non è immediatamente esecutivo. Qualcuno ha proposto di recuperare le somme dovute «escutendo la fideiussione prevista dal contratto di licenza».

I FONDI
Prosegue il lavoro del presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino sui fondi in investimento. Vera rivoluzione in atto. In lizza ci sono CVC, Bain Capital, Advent, General Atlantic, TPG e Apollo. Ma occhio anche a Wanda che potrebbe inserirsi come outsider. L’obiettivo è portare i fondi interessati ad avanzare una proposta concreta entro il 24 luglio. La Lega A potrebbe poi convocare un’assemblea entro fine mese dove saranno presentate le offerte e i club sceglieranno chi andrà avanti.
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