Serie A, assembramenti in vetta ma non sono pericolosi

Serie A, assembramenti in vetta ma non sono pericolosi
di Romolo Buffoni
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Lunedì 23 Novembre 2020, 07:30

Non eravamo più abituati a quest’assembramento al vertice della classifica. Almeno questo, di assembramento, né vietato né pericoloso perché l’unico contagio che “minaccia” è quello del divertimento, merce rara in tempi di Covid. Il Milan vincendo a Napoli allunga, ma sembra di essere tornati a fine anni 90, quando la serie A era animata dalle “sette sorelle” tutte in grado di vincere lo scudetto. È vero, è presto. Siamo a fine novembre, ma solo all’ottava giornata di una stagione scattata tardi per i noti motivi legati alla pandemia. Non se n’è ancora andato nemmeno un quarto del campionato. Può succedere ciò che è successo al mondiale di MotoGp: uscito di scena Re Marquez, si è scatenata una bagarre da dove è sbucato Mir campione del mondo quasi a sua insaputa.

Ma La Juve di un Ronaldo sempre terribilmente affamato non è caduta né uscita di scena ed è ancora in tempo per imporre di nuovo la sua tirannia. Ne sapremo molto di più a Natale, al termine di un tour de force che metterà a dura prova la tenuta fisica e mentale delle squadre. Roma e Lazio in questo campionato strano ed avvincente promettono di essere protagoniste. La squadra di Inzaghi sembra aver superato le polemiche legate alle inchieste sul protocollo anti-Covid e, soprattutto, dimostra una rinnovata solidità difensiva grazie a un Acerbi ormai perennemente in formato Nazionale. Fonseca, per sua stessa ammissione “italianizzato”, mette in campo una Roma brillante e vincente anche a dispetto delle (solite) numerose assenze. 

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