La ripartenza: per il calcio italiano sarà un anno no-stop

La ripartenza: per il calcio italiano sarà un anno no-stop
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 28 Maggio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:27

La serie A prende la rincorsa. Oggi il governo dovrebbe dare (il condizionale resta d’obbligo) il via libera alla ripresa della stagione 2019-2020. Le date restano quelle: 13 giugno o 20 giugno. Cambia poco. Ripartire è fondamentale anche in vista della prossima stagione. Sarà praticamente un anno senza soste. La stagione attuale si chiude ufficialmente il 31 agosto, la prossima si apre il giorno dopo. Con il mercato estivo che si svolgerà dal primo settembre al primo ottobre 2020. Via tutto d’un fiato fino all’Europeo del 2021. Eh già perché se Figc e Lega con una mano stanno scrivendo la ripartenza di questa stagione con l’altra stanno buttano giù e date della prossima. Praticamente tutto è già stato stabilito. Vanno solo limati alcuni dettagli. Salvo ulteriori terremoti il campionato 2021 partirà il 12 settembre (possibile lo slittamento al 19). Niente vacanze o quasi per i calciatori. Come già stabilito l’attuale serie A dovrebbe chiudersi il 2 agosto. Poi spazio a Champions ed Europa League con le finali già fissate il 29 e il 27 agosto. Juve, Atalanta, Napoli, Inter e Roma sono ancora in corsa. Di fatto se dovessero arrivare in finale niente vacanze.
LE NAZIONALI
Il ragionamento che è stato fatto è molto semplice. La stagione va chiusa entro il 23 maggio 2021 proprio perché dall’11 giugno all’11 luglio si giocherà l’Europeo itinerante rinviato quest’anno. Proprio in vista della kermesse continentale la Uefa alcune date. L’Italia di Mancini si radunerà dal primo al 9 di settembre per preparare le due gare di Nations League del 4 e del 7 settembre contro Bosnia e Olanda. Gli stranieri del nostro campionato, vedi Pjanic, saranno impegnati nelle partite di qualificazione all’Europeo. Ed è per questo che si è deciso di guadagnare tempo: dovendo i giocatori già scendere in campo sarebbe inutile fare un’altra pausa nel mezzo. Una proposta che andrà ben discussa con l’Aic, già sul piede di guerra per alcune decisioni che riguardano l’attuale ripartenza. Di sicuro si chiederà che parte dei giorni in cui i calciatori sono stati fermi per il lockdown vengano tolti alle ferie (da contratto hanno 30 giorni). Così come la pausa natalizia sarà molto più breve. C’è anche la possibilità che si giochi durante le festività di Natale. C’è bisogno di rosicchiare slot utili a completare le 38 giornate a cui vanno aggiunte poi le gare di Champions ed Europa League 2021. Inizio fissato il 20 e il 22 ottobre e finali il 29 maggio e il 26 maggio. E poi vanno considerate le 8 gare dell’Italia, oltre alle sei di Nations League (4-7 settembre; 8-11 ottobre e 14-17 novembre) vanno aggiunte (una a ottobre e una a novembre) le due amichevoli con Inghilterra e Germania saltate a fine marzo.
COPPA ITALIA E SUPERCOPPA
E poi va aggiunta la Coppa Italia. Un trofeo irrinunciabile che porta diverse decine di milioni nelle casse. Immediatamente stoppata la voce che voleva che per la stagione 2020-2021 la competizione Nazionale non si giocasse. L’indiscrezione racconta invece che la Figc, oltre alla giurisdizione, vorrebbe anche l’organizzazione della Coppa.

Da capire anche cosa ne sarà della Supercoppa. Da contratto ci sarebbe l’ultima finale da disputare in Arabia Saudita. Possibile invece che per quest’anno, per problemi legati al coronavirus e all’organizzazione, si decida di giocarla in Italia (in casa di chi ha vinto lo scudetto) e far slittare lo slot estero al 2022. 

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