Serie A, la Lega non si compatta, niente presidente. L'elezione slitta a gennaio. Pomemica sulle scimmie come spot anti razzismo

Serie A, la Lega non si compatta, niente presidente. L'elezione slitta a gennaio. Pomemica sulle scimmie come spot anti razzismo
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Lunedì 16 Dicembre 2019, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 00:13
La Lega Serie A non si compatta sul nuovo presidente. Nella seconda assemblea elettiva dopo le dimissioni di Gaetano Miccichè, il manager delle telecomunicazioni Paolo Dal Pino sfiora la nomina, fermandosi a 13 voti, uno meno del quorum, per ben due volte. Nel prossimo appuntamento, probabilmente l'8 gennaio, basterà la maggioranza semplice dei 20 club. In caso di stallo prolungato la Lega rischia un nuovo commissariamento, dopo quelli del recente passato con Carlo Tavecchio e Giovanni Malagò. Il 16 gennaio scadono i 45 giorni che rappresentano la deadline per l'elezione del presidente secondo l'interpretazione di alcuni club. L'orizzonte per ora è il 10 marzo, quando scadrà il mandato di Mario Cicala, il commissario ad acta appena nominato dalla Figc per condurre la Lega al voto e subito sotto accusa per un presunto conflitto di interessi con il ruolo di membro supplente del consiglio di sorveglianza della Lazio. Dopo aver negato nei giorni scorsi ogni incompatibilità, Cicala non ha affrontato il tema nella sua prima assemblea, che si è conclusa senza affrontare il delicato dossier Mediapro-diritti tv, anche quello destinato a slittare.



Il focus è stato sul tentativo di eleggere Paolo Dal Pino, manager con un passato fra Fininvest, Mondadori, Kataweb, Telecom, Seat Pg e Pirelli, proposto - a quanto si è saputo - dalla Roma d'intesa con Milan, Lazio e altri club vicini a Claudio Lotito, fra cui il Genoa. Nei tre scrutini segreti Dal Pino ha raccolto due volte 13 voti e poi 12, mentre il resto dei venti club ha scelto Miccichè (2, 4 e 5) o scheda bianca. Ora si dovrà cercherà un'alternativa, perché Dal Pino era disponibile se sostenuto da un'ampia maggioranza. Il clima fra i club resta avvelenato. E per la seconda volta in due settimane l'ad Luigi De Siervo ha voluto spazzare le polemiche nate dall'audio 'rubatò nel Consiglio del 23 settembre in cui parlava dei cori razzisti da non trasmettere in diretta tv. «Le regole Uefa, Fifa, della Premier, della Liga e anche della Lega dicono di evitare di mostrare immagini di attività contrarie al rispetto dell'essere umano, per razza, religione, politica, di violenza o lesive dell'immagine della Serie A. Chiedevamo il rispetto delle regole», ha sottolineato dopo aver ricevuto dai consiglieri solidarietà unanime, elencando le attività avviate dalla Lega contro il razzismo, come il 'Tritticò di scimmie dipinto da Simone Fugazzotto, la task force o la scelta di dedicare al tema la fascia dei capitani, un turno di campionato e uno di coppa Italia. E si punta a ottenere l'autorizzazione dal Garante per la privacy per l'utilizzo di un software di riconoscimento facciale negli stadi. «Faremo in due anni - promette De Siervo - quello che la Tatcher fece in dieci».

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