Serie A, polemiche e proteste: troppe interpretazioni al protocollo della Var

Serie A, polemiche e proteste: troppe interpretazioni al protocollo della Var
di Roberto Avantaggiato
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Lunedì 12 Marzo 2018, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 11:01

Chi voleva la Var morta e sepolta ieri sarà stato servito. La Var c'è, si vede e si sente nelle parole dei soliti scontenti. Condizione forse naturale in questa fase di sperimentazione, dalla quale, forse, dovrebbe uscire un po' più di chiarezza da parte dei vertici arbitrali, che non hanno nessuna intenzione di fare marcia indietro. Perché le interpretazioni sul suo utilizzo, che vengono fuori settimana dopo settimana, sono diverse e, spesso, ad uso proprio da parte di giocatori e allenatori. C'è un concetto che dovrebbe sovrastare tutti gli altri, senza con questo dover cancellare critiche e polemiche: la centralità dell'arbitro e il suo potere decisionale. E' questo il punto che determina l'applicazione (o meno) del Var. Com'è accaduto ieri a Cagliari, dove imperversano le contestazioni della Lazio (sfortunata davvero con gli interventi della Var) nei confronti dell'arbitro Guida, che ha valutato, forse in modo sbagliato, ma qui entra in gioco il suo potere decisionale, la consistenza del contatto in area tra i piedi di Ceppitelli, Barella e Immobile. Valutazione che (qualunque essa sia stata) le immagini non trasformano in un chiaro errore, tale da determinare l'intervento del Var. Casistica nella quale invece ricade il fallo di Luiz Felipe su Pavoletti (difensore si disinteressa del pallone e va diretto sull'uomo) fuggito a Guida, come si evince espressamente dal gesto delle sue mani, e sul quale Gavillucci chiede la revisione video. Var in azione (e molto) anche in Sassuolo-Spal, in una delicata sfida salvezza. L'arbitro Doveri ricorre all'on field review per assegnare i due rigori ai padroni di casa, entrambi per falli di mano simili, per non dire uguali: palla sul braccio appena largo del difensore. Nessun rigore, invece, sulle proteste di Paloschi che chiede il rigore per un contatto di mano Acerbi. Il Var conferma la valutazione di Doveri: la palla finisce sul petto. Pasqua, che si è ritrovato a dirigere una delicatissima Fiorentina-Benevento, giudica involontario un tocco con il braccio di Biraghi in un intervento in scivolata su cross basso di Guilheme, sul quale il Var non interviene. Non c'è bisogno dell'assistenza video a Torino per assegnare il rigore alla Juventus. Angella ferma Dybala intervenendo in ritardo sull'argentino e Giacomelli fischia il penalty, che Higuain sbaglia. Mazzoleni riceve aiuti silenziosi in Crotone-Sampdoria. La prima volta in occasione del rigore concesso ai calabresi per una trattenuta (a dire il vero apparsa lieve...) di Sala su Nalini lanciato a rete. La seconda in occasione del 3-0 del Crotone: qui, come da protocollo, il Var va a rivedere la posizione di Trotta, che segna sulla respinta del portiere doriano. A Genova, Var in azione sui due gol annullati (uno al Genoa e uno al Milan), entrambi per fuorigioco.

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