Juve in pole, Roma e Lazio in ritardo: la griglia della serie A

Juve in pole, Roma e Lazio in ritardo: la griglia della serie A
di Romolo Buffoni
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Sabato 21 Agosto 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:30

JUVENTUS 8

L’acquisto di Locatelli vale il salto di qualità

Il ritorno in panchina di Allegri, ma non solo. Il tecnico toscano ha ottenuto con l’acquisto di Locatelli l’iniezione di qualità indispensabile per un centrocampo l’anno scorso in affanno, causa l’inserimento problematico di Arthur (ancora oggi fermo ai box). Dal precampionato, segnali di ripresa da Bentancur, esploso con Allegri ed evaporato dopo il suo addio. In rampa di rilancio anche Dybala. Per ultimo, ma non ultimo, Ronaldo: se, come sembra, non lo farà certamente da comparsa. Interessante l’acquisto di Kaio Jorge dal Santos. I bianconeri hanno tutto per tornare in pole position.

INTER 7

Dzeko e Dumfries, sollievo Inzaghi

Perdere in un’estate Conte, Lukaku e Hakimi rischiava di far precipitare i campioni d’Italia in coda alla griglia di partenza. Marotta, però, è riuscito a conservare l’intelaiatura della squadra. In panchina dalla Lazio è arrivato Simone Inzaghi: stesso modulo di Conte, difesa a tre con i “quinti” protagonisti in attacco e difesa. Al posto di Lukaku, dalla Roma è stato preso Dzeko, meno dinamico del belga ma più tecnico e ugualmente fisico. L’olandese Dumfries ha tutto per non far rimpiangere Hakimi. In mezzo, Calhanoglu strappato al Milan, è l’uomo in più. E se dovessero arrivare Thuram o Correa il gap con la Juve sarebbe colmato.

ATALANTA 7

La squadra di Gasp gioca a memoria

Fra le “sette sorelle” vanta, con il Milan, il non aver cambiato la guida tecnica affidata per la sesta stagione di fila a Gian Piero Gasperini. L’Atalanta gioca a memoria e, ormai, ha anche l’esperienza del doppio impegno campionato-champions. In difesa ha perso Romero, ceduto a peso d’oro al Tottenham, sostituito però da Demiral preso dalla Juve. In porta, salutato Gollini approdato anche lui agli Spurs, Percassi si è assicurato Musso dell’Udinese forse il miglior portiere emergente. Dall’Europeo Gasp eredita un Pessina molto più consapevole, così come il danese Maehle. E davanti sembra riuscire a tenersi Zapata.

MILAN 7

Ibra ancora ai box ma è arrivato Giroud

Per la panchina vale il discorso fatto per l’Atalanta, visto che Pioli comincia la sua terza stagione su quella del Milan. Pesa la perdita di Donnarumma, andato al Psg, sostituito da Maignan che con il Lille ha tolto lo scudetto francese proprio ai parigini, referenza che sa di garanzia. L’arrivo di Florenzi mette al sicuro la fascia destra, visto che l’ex romanista può giocare da terzino o da mezzala. Il “riacquisto” di Brahim Diaz dal Real mette al sicuro dopo l’addio di Calhanoglu “fuggito” all’Inter e l’arrivo di Giroud è una sicurezza: Ibra può recuperare con calma dall’infortunio al ginocchio.

E c’è un Tonali atteso al definitivo salto.

ROMA 6,5

Tutto su Abraham. Il colpo resta Mourinho

Fondamentale l’arrivo di Mourinho, ma il mercato per ora è servito a riparare falle. In difesa è arrivato l’uruguaiano Matias Viña per sostituire a sinistra l’infortunato Spinazzola. Davanti il club giallorosso, per tappare il buco aperto dall’addio di Dzeko ha investito ben 40 milioni per ingaggiare Abraham, gigantesco centravanti inglese prelevato dal Chelsea. Scommessa importante per il ds Pinto, che ha piazzato il colpo Shomurodov ragazzo senza pedigree ma con una gran confidenza con il gol. Vale come un nuovo arrivo Zaniolo, al rientro dopo i due gravi infortuni. In porta, Rui Patricio ha un curriculum che rasserena. Manca qualcosa in mezzo, dove Mou avrebbe voluto piazzare Xhaka.

LAZIO 6,5

Il cantiere è aperto. Pedro innesto giusto

Ingaggiare Sarri dopo il divorzio da Inzaghi è stato per adesso il capolavoro di Lotito e Tare, garanzia di un progetto tecnico ai massimi livelli. Si attendono gli innesti giusti. Quello di Pedro prelevato dalla Roma per uno scambio diretto che, all’ombra del Colosseo è merce rarissima, è un acquisto che va nella direzione giusta. Così come l’arrivo di Hysaj, terzino sinistro laureato in sarrismo all’università del Napoli. Il ritorno di Felipe Anderson completa il panorama offensivo, ma incombe l’effetto “minestra riscaldata”. E c’è Correa che resta con la valigia pronta (si segue Kostic per sostituirlo). Fulcro del gioco rimane Leiva, che ha le sue primavere e il probabile arrivo di Basic non lascia tranquilli.

NAPOLI 6

Nessuna novità e i soliti problemi

Il bagliore, forte, del 3-0 al Bayern in amichevole rischia di accecare. L’arrivo in panchina di Spalletti è, di per sé, garanzia di bel gioco che da solo non basta per sperare almeno nel ritorno in Champions. Il presidente De Laurentiis non ha mosso una paglia, nemmeno in sede di rinnovi: Insigne comincerà il campionato con il contratto in scadenza. Un problema. In difesa, con Manolas che vuole tornare in Grecia (Olympiakos) è stato preso lo svincolato Juan Jesus. In mezzo, Spalletti aveva puntato parecchio su Demme novello Pizarro, ma il brutto infortunio del tedesco gli ha mandato a monte i piani. Tre le certezze: Koulibaly, Zielinski e Osimhen. Poco per poter far rombare i motori prima del via.

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