Tripletta di Barak e il Verona continua a volare: 4-2 al Sassuolo

La squadra di Tudor sbanca il "Mapei Stadium" e ora è momentaneamente a due punti dall'Europa.

Antonín Barák (27), centrocampista dell'Hellas Verona
di Vanni Zagnoli
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Domenica 16 Gennaio 2022, 21:26

La tripletta di Antonin Barak - che da tre stagioni merita una grande squadra - fa esultare Igor Tudor, reduce da 4 sconfitte in 8 gare, e di gran lunga alla miglior stagione da tecnico in Italia. Con il terzo successo in quattro trasferte vince a Reggio 4-2, infliggendo la seconda battuta d’arresto nelle ultime 10 gare a un Sassuolo che conferma i limiti in casa: aveva già sofferto così in avvio di stagione contro il Torino

Settore ospiti chiuso e vendita dei biglietti vietata per i residenti in Veneto: così lo stadio Mapei è ancora più vuoto, al di là del limite dei 5mila spettatori. C’è tanto, sempre, del mondo Mapei, in tribuna, e del distretto delle ceramiche. 

La partita

L’avvio è dell’Hellas, ondeggiante sulle fasce - in particolare a destra: prima Ceccherini calcia alto, poi Simeone è chiuso da Chiriches. Il dominio Hellas è inatteso, fra i neroverdi si avverte l’assenza di Berardi, squalificato. Il vantaggio arriva meritato al 16’, ma annullato dal Var per fuorigioco: Lazovic centra con il destro, Gunter gira in porta, c’è anche una deviazione e il Var Mariani avvisa l’arbitro Prontera dell’irregolarità di posizione anche di un altro giocatore. Il pressing del Verona è feroce con Maxime Lopez fatica a costruire gioco. E’ sempre a destra che la squadra di Tudor elabora manovre palla a terra con Depaoli, Tameze e magari Barak. La palla arriva spesso verso Consigli, anche solo per alleggerimento. Raspadori cerca il rigore, la spintina è leggera. Sempre l’azzurro azzecca il pallonetto da 40 metri, Montipò - al rientro - fra i pali alza. 

Serve la voce di Dionisi per chiamare il pressing dei modenesi, in crescita dalla mezzora. Non si vedono molto i due romani, Caprari e Scamacca: proprio Caprari però segna, di sinistro, su azione di Barak, il Var stavolta controlla ma fa convalidare, giudicando il braccio del ceco involontario sul rimpallo a centroarea con Muldur. Il doppio mancino Rogerio-Kyriakopoulos non dà molto al Sassuolo, da questa parte arriva anche il raddoppio di Barak su angolo e respinta di Maxime Lopez: il rimpallo è casuale, lo 0-2 sta persino stretto all’Hellas, pericoloso per tre volte anche nel recupero. 

Il monologo Hellas continua nella ripresa, con il tocco di Barak per poco fuori. Il Sassuolo ha però un lampo, su angolo di Kyriakopoulos da destra, con Scamacca che azzecca una girata splendida, dimenticato da Casale. Neanche il tempo di esultare che Chiriches tocca la palla con il pugno, in area: Prontera va a vedere e fischia il rigore, Barak dal dischetto segna con il brivido per il tocco di Consigli.

Kyriakopoulos fa il gioco di Berardi a destra: a piede invertito trova un bel tiro, deviato da Montipò. La squadra di Dionisi inizia a giocare come sa sull’1-3: anche Scamacca sfiora il bersaglio, l’ingresso di Defrel per Muldur ravviva un po’ e proprio il francese va a segno a metà ripresa di testa, per lui inconsueto, anticipando Depaoli, poi sostituito. Kyriakopoulos torna a sinistra, l’allenatore emiliano continua a incitare forte dalla panchina, sperando di completare la rimonta. Il Verona controlla e punge, anche con Faraoni: Tudor fa entrare il 18enne Diego Coppola, difensore che aveva debuttato un mese fa.

Il finale è meno intrigante: i veneti sanno anche difendersi, spezzano il ritmo al Sassuolo costretto a calciare da lontano e non abbastanza preciso da meritare il pari. Anzi, arriva il 2-4: torsione sulla trequarti di Kalinic per Barak, a far esultare la parte gialloblù della tribuna.

La squadra della famiglia Squinzi è ferma a un punto nelle ultime 3 gare in casa, dove ha battuto solo Salernitana e Venezia. Il Verona è lì, per qualche ora a due punti dalla Conference league. Segna tanto: 41 reti, quinto attacco, quasi due di media a partita. Meglio del Sassuolo, passato dall’1-5 conquistato a Empoli a questo 2-4, a vanificare il 2-3 del Bentegodi, all’andata. “Peccato per il primo tempo - spiega Alessio Dionisi -, poi è stata tutta una rincorsa”.

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