Sassuolo, se il gioco di campagna supera quello di città

Sassuolo, se il gioco di campagna supera quello di città
di Matteo Sorio
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 09:30

Occhio alla frase. «Felice d’aver preso il terzo gol su una nostra impostazione da dietro: perdere palla può capitare ma alla fine la voglia di giocare viene sempre ripagata». Fedele a se stesso, l’ideologia di De Zerbi non cambia – possesso dal basso, rapidità ossessiva nei passaggi, aggressione alta, un’attualità da lui predicata sin dalla C – ed è bello pensare che il secondo posto del suo Sassuolo sia spiegabile (anche) come un addio al precariato: tra i neroverdi vincenti nel derby di Bologna c’erano solo due volti nuovi, il difensore turco Ayhan e il centrocampista francese Lopez, entrati all’inizio della rimonta. Cosa vuol dire? Che per una volta, dopo i balli di Palermo e Benevento e quello scorso mercato che lo vide perdere i Boateng, Sensi e Duncan, De Zerbi può lavorare con gente che il suo calcio lo mastica da un po’. 
I BOMBER 
Assistito dal calendario (subito le neopromosse Crotone e Spezia), il Sassuolo viaggia dietro il Milan – un pari, tre vinte – come nel campionato Primavera viaggia dietro la Roma e in quello femminile dietro la Juve, a raccontare di un pianeta di provincia allineato con le stelle giuste. Le stelle di De Zerbi sono un 33enne e un 26enne in orbita azzurra, Caputo e Berardi, la coppia più bella del mondo post-lockdown: da quando si è tornati a giocare 12 reti più 5 assist il primo e 8 reti più 6 assist il secondo, nessuno come loro in A. «Studiamo da tempo le idee di De Zerbi e cerchiamo sempre di fare il nostro gioco», così ieri Caputo. 
ALTA PROVINCIA 
Quel gioco che piace a tutti e che passa per i piedi di Djuricic e Locatelli, due estremità di un’età media sui 26.9 anni (il Sassuolo è sempre molto giovane) ma soprattutto due di quei dicitori tagliati a misura per trame alla De Zerbi.

I tredici graffi tra Cagliari (1-1), Spezia (4-1), Crotone (4-1) e Bologna (4-3) dicono di un Sassuolo che affonda il coltello come l’annata scorsa, quando chiudeva a 69, fatturato offensivo subito sotto le big. I tre acuti concessi al Bologna ripropongono invece il tema di una difesa che ad agosto ne contava in fondo al sacco 63. Accusato di discontinuità e di dilapidare troppi vantaggi, il Sassuolo dell’altro ieri si tuffa nell’oggi conservando la capacità di convertire i tiri in gol e disegnare ragnatele nella trequarti avversaria. A 41 anni, dopo un 11° e 8° posto, De Zerbi si arrampica lassù: luce o attimo di gloria, è comunque un presente meritato. 

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