Sassuolo, miracolo totale: protagonista in serie A, al vertice anche nel campionato Primavera e nel femminile

De Zerbi
di Vanni Zagnoli
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Martedì 3 Novembre 2020, 07:30

Nel distretto delle ceramiche, il miracolo è trino. Secondo posto in serie A, dietro al Milan, fra le donne (a due punti dalla Juve, a punteggio pieno, e davanti alle rossonere) e poi con la Primavera: il Sassuolo insegue la Roma, che ha sempre vinto, e precede la Lazio, nonostante le due partite in meno. La filosofia è sempre la stessa: scoprire i giocatori e valorizzarli. Com’è stato per Jeremie Boga, trattenuto dall’ad Giovanni Carnevali: «Il presidente del Napoli De Laurentiis mi ha chiesto di avvisarlo, se dovessimo cederlo». L’ideatore di Mastergroup è stato testimone di nozze di Beppe Marotta, mantiene buoni rapporti con le grandi anche d’Europa, Boga viene dal Chelsea, Marlon dal Barcellona, cui aveva ceduto Boateng. Ma il Sassuolo ha trattenuto anche Berardi, che 4 anni fa disse no alla Juve e poi all’Inter. O Locatelli, richiesto dalla Juve sino alle ultime ore di mercato. Grande fiuto, non solo per i giocatori. Il ds Giovanni Rossi lanciò Max Allegri allenatore all’Aglianese e lo riprese al Sassuolo, dove firmò la storica serie B. Ed è stato lo stesso Rossi a scegliere, anni dopo, Roberto De Zerbi, il demiurgo di questa seconda piazza: «A tutti i giocatori- raccontava il tecnico bresciano -, suggerisco di puntare sempre l’avversario». Come Eusebio Di Francesco, che con i modenesi ha giocato l’Europa league, battendo 3-0 l’Athletic Bilbao di Ernesto Valverde. 


MODELLO ATALANTA
Il modello è l’Atalanta di Gasperini e del ds Sartori, per questa cittadina di 40 mila abitanti. Favorita dalle porte chiuse, poiché a Reggio, con le grandi, più di metà del Mapei è occupato dalla tifoserie ospite. «Lo snodo - racconta Laura Squinzi, sorella minore del patron Giorgio, scomparso l’anno scorso - è stato proprio l’acquisizione dello stadio all’asta del tribunale, nel 2013. E io stessa come legale ho dato il mio contributo. La squadra sino alla serie B giocava a Modena, l’offerta nell’ambito della procedura fallimentare è stata il punto di partenza di tantissimi investimenti sull’impianto. Scelto tre e due anni fa dall’Atalanta per l’Europa league».

Laura Squinzi è presidentessa del gruppo Mapei, 2,8 miliardi di fatturato e 10500 dipendenti, al 2019. «Dopo la vittoria di Napoli, mio fratello avrebbe ripetuto che il Sassuolo va in Champions, lo diceva spesso. Il merito resta delle sue grandi intuizioni, condivise con la moglie, Adriana Spazzoli, scomparsa pochi mesi dopo, e dell’ad Carnevali. Abbiamo costruito un centro sportivo all’avanguardia, a Sassuolo: è un piacere vedere crescere anche i bimbi. Bissiamo così i successi del ciclismo». Arrivati dal ’93 al 2002. Giorgio Squinzi lasciò, complice l’ondata di doping, che peraltro non toccò mai la Mapei. Il Dottore, lo chiamavano tutti, era tifoso del Milan, come la sorella. «Andai al suo posto ad Atene, alla finale di Champions decisa dalla doppietta di Inzaghi, contro il Liverpool, poiché era impegnato nella riunione di Confindustria. Domenica avrebbe esultato per Ibra: era al settimo cielo, nelle tante volte in cui con il Sassuolo battè l’Inter». Lady Squinzi ama il golf, è affezionata allo storico capitano Magnanelli e a Consigli, il portiere pararigori. 


FEDELTÀ
Negli anni, agli Squinzi vennero offerti il Milan, il Bologna e il Verona. «Siamo sempre rimasti fedeli al paese, per un debito di riconoscenza nei confronti del distretto che utilizza gli adesivi Mapei per le ceramiche». Allo stadio ci sono spesso i figli di Giorgio, Veronica, vicepresidente del Sassuolo, e Marco, vicepresidente di Federchimica. E poi la figlia di Laura, Simona, 42 anni, architetto paesaggista, responsabile del corporate immobiliare di Mapei. Il gioco di De Zerbi piace a tutta la famiglia, anche perchè crea plusvalenze. «Bisogna solo aggiustare la difesa, ma se si parte con un buon attacco...». Altro fondamento è la parte medica, il centro Mapei diretto da Claudio Pecci segue pure la parte nutrizionistica dei neroverdi. «Facciamo i test fisici anche a Sampdoria, Parma e Cagliari - spiega il dottor Ermanno Rampinini -, in serie B alla Cremonese. E al Lione, alla nazionale di sci, anche femminile, e alla Trek Segafredo, nel ciclismo». Qui, insomma, tutto è polisportivo.

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