Sarri rivolta la Lazio

Sarri rivolta la Lazio
di Alberto Abbate
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 00:58

Fra la rivoluzione e il richiamo all’orgoglio, Sarri è combattuto. Ma ora gioca anche sul mistero per tenere alta la tensione a Formello. In qualche modo deve cambiare la Lazio, nella testa innanzitutto, in questo turno e per il futuro. Da una parte, nella strigliata di lunedì, ha invitato i protagonisti ad assumersi le responsabilità della figuraccia al San Paolo. Dunque, il discorso riporterebbe gli stessi undici domani sera in campo. Eppure, dall’altra, il tecnico deve fare i conti con la squalifica di Luiz Felipe al centro, con la prossima trasferta di Genova, la stanchezza e gli acciacchi di qualche titolare indiscusso. Per fortuna ieri era in campo, Pedro, contro l’Udinese autentico amuleto: è l’unica squadra della Serie A contro cui l’anno scorso lo spagnolo segnò con la maglia della Roma sia all’andata che al ritorno. Impossibile, poi, per Sarri rinunciare al suo fedelissimo. Diverso invece il discorso per Felipe Anderson. L’allenatore da diverse partite si è accorto - come tutti - del suo calo di rendimento, già a Napoli aveva pensato di lasciarlo in panchina e di mettere Zaccagni al suo posto, ma temeva il contraccolpo psicologico: «Il brasiliano è un oggetto fragile, si accende e si spegne al massimo». Va maneggiato con cura, ma ha fallito di nuovo. Ora è il momento di farlo riposare, anche perché sinora è stato il giocatore della rosa più utilizzato.
MODULO 
C’è una soluzione “drastica” a cui Sarri non è ancora mai voluto ricorrere: il passaggio al 4-3-1-2. Rifrulla nelle mente, potrebbe essere avanzato sulla trequarti Luis Alberto, dietro Pedro e Immobile. Continua a pensarci, l’allenatore, ma per il momento vorrebbe ancora insistere sul 4-3-3. Ecco perché Zaccagni resta il favorito per la sostituzione di Felipe Anderson contro l’Udinese. A centrocampo, a quel punto uno fra Luis Alberto e Milinkovic potrebbe rifiatare, con l’inserimento di Basic, Cataldi o Leiva a impostare. Anche in regia resta il dubbio, perché Danilo è apparso in difficoltà negli ultimi big match, ma Lucas potrebbe diventare pure un’alternativa a Patric al centro della difesa per la sostituzione di Luiz Felipe. L’ex Liverpool giocò in quel ruolo ben 16 volte in Premier.
PORTA 
Tutto è in ballo, tutto può tornare in discussione. Anche per questo le prove a Formello ieri sono state rimandate. Per esempio, è un turno del giovedì, particolare: chi sarà fra i pali il titolare? Sino a questo momento, Reina ha sempre giocato in campionato, anche contro la Fiorentina nella gara infrasettimanale. Sarri ha fissato le sue gerarchie in estate e le ha rispettate. Ma la stessa società spinge per dare a Strakosha una chance per invertirle, visto che Pepe non sta comunque attraversando la sua migliore stagione e ha sempre 39 primavere. Alla fine questa giornata contro l’Udinese potrebbe essere interpretata quasi come una partita di Europa League, se solo non arrivasse dopo due sconfitte consecutive. Pesano sulla classifica e su un quarto posto sempre più distante. 
MERCATO
Un altro passo falso e si rischia di dire addio all’obiettivo Champions quasi definitivamente.

Ecco perché anche Lotito vuole intervenire. È stato rinviato a domani il voto sulla sua proclamazione da senatore, Sarri lo aspetta per firmare sino al 2025. Lo ha preso in contropiede perché anche il presidente era convinto che il tecnico volesse aspettare febbraio per avere precise garanzie tecniche. Invece anticipare tutto prima di Natale è una mossa di Maurizio per dare un segnale alla squadra, all’ambiente, ma anche allo stesso club biancoceleste. Gli sono stati promessi un terzino sinistro (risale Marcos Alonso) e un attaccante (si lavora su Botheim), e un mercato ancora più importante con qualche cessione eccellente, impossibile la scorsa estate. Sarri si fida, ci crede, ma non può fare da solo la rivoluzione e restare l’unico sulle spine. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA