È bastato poco per dimenticare i dubbi delle ultime due settimane. Praticamente una firma. Sarri proseguirà con la Lazio fino al 2025 con un ingaggio alzato a 3,5 milioni di euro più bonus, ora è anche ufficiale. Nuova boccata d'aria, ma quanto durerà? L'ambiente è stanco dell'immobilismo del club, così come il Comandante. Quest'ultimo per mettere in preventivo altri tre anni nella Capitale è stato costretto a battere i pugni ricevendo, almeno per ora, le giuste garanzie. «Una famiglia non si può tritare economicamente per una squadra, però si può fare qualcosa di importante anche nella nostra situazione», dichiarò a fine campionato. Come a intendere: «Mi stanno bene i limiti, ma l'importante è lavorare uniti».
Messaggio non emerso pubblicamente, ma ribadito a più riprese negli incontri con la società. Lotito lo ha subito afferrato.
Calciomercato Lazio, c'è un Suarez per Sarri: Tare punta l'ex gioiellino del Barça
LOTITO SCENDE IN CAMPO
Se la prima promessa fatta dalla società al tecnico era una maggiore influenza sul mercato, la seconda è stata la possibilità di chiudere al più presto buona parte dei colpi per rifondare la squadra. Bene, arrivati a un mese dal ritiro Sarri ha già perso i tre titolari Strakosha, Luiz Felipe e Leiva, Acerbi è vicino all'addio, ma in entrata non si riesce nemmeno a sbloccare Marcos Antônio perché la priorità è l'indice di liquidità. Il Comandante è nervoso, Lotito lo ha capito e ancora una volta è sceso in campo pretendendo un'accelerata da Tare per cedere gli esuberi. Vavro dovrebbe essere riscattato dal Copenaghen per poco più di 6 milioni. Stesso discorso per Muriqi dal Maiorca, ma ne servono 10, mentre il Cadiz vuole Escalante. Per aggirare l'ostacolo indice basterebbero 10 milioni. Dopodiché sarà il turno del mercato, senza dimenticare la possibile cessione di un big tra Luis Alberto e Milinkovic per ottenere Carnesecchi, Romagnoli e Casale prima di Auronzo. Chissà se a quel punto Sarri e Tare diventerebbero amici.