Sarri ha trovato la sua nuova Lazio, a Firenze la vittoria della svolta

Sarri ha trovato la sua nuova Lazio, a Firenze la vittoria della svolta
di Alberto Abbate
4 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Febbraio 2022, 00:31 - Ultimo aggiornamento: 18:45

Ma cosa ha messo Sarri dopo pranzo nel caffè? Se c’era veleno, adesso Immobile e i suoi fratelli sono pronti a “morire” accanto all’allenatore. Il 3-0 del Franchi dimostra che Maurizio non può essere il problema, ma al massimo la soluzione. Da risolvere rimangono le visioni dicotomiche col ds Tare, ma di quelle se ne riparlerà a fine stagione. Adesso silenzio e concentrazione, basta polemiche. È solo il campo a dover rispondere nelle prossime sei gare, è appena iniziato il tour de force. Tutto febbraio sarà il vero esame. Perché sabato si è vista l’importanza delle due settimane di sosta per poter lavorare bene. Sarri le riteneva fondamentali per oleare i meccanismi e modellare la mente. Sarà tosta tornare a giocare ogni tre giorni fra trasferte e coppe. Tuttavia si può azzardare che, dopo il pranzo di mercoledì, c’è qualcosa di diverso in questa Lazio che dilaga a Firenze. C’è meno integralismo di Sarri, più predisposizione di tutti a venirsi incontro per risorgere. Come ai tempi del derby e dell’Inter, il tecnico esalta le caratteristiche di Immobile e rilancia talenti e senatori, troppo spesso sacrificati per ragioni tattiche. Lazzari e Leiva ci mettono anima e cuore. Luis Alberto non trova spazi per mezz’ora, ma non si innervosisce: appena la Fiorentina si apre, riecco le vecchie magie. E, del loro impiego spregiudicato, non ne risente nemmeno l’equilibrio, non c’è nessuna contro-indicazione. Perché stavolta Hysaj, Basic e Felipe Anderson restano in panchina, ma entrano nella ripresa come se stessero iniziando un nuovo match. Il 4-0 non arriva perché non serve. Sarri resta invece colpito dal loro sguardo e dalla dedizione. Forse il Comandante è davvero entrato nel cervello e nelle gambe. Lo scopriremo a breve. 

LA RIVOLUZIONE

Dall’alto ora diranno: avete visto che non serviva il mercato? Avete visto che, senza rinforzi, si sono responsabilizzati di più tutti a Formello? In fondo, sarebbe il solito vecchio e comodo ritornello.

Invece, se la Lazio si rialzerà in modo definitivo, bisognerà applaudire la capacità di Sarri di fare di necessità, virtù, e persino un altro passo indietro. Perché, in assenza di giocatori adatti, sta adattando lui il suo gioco. Perché sta snaturando il suo spirito introverso, abbandonando la bacchetta da maestro e trasformando lo spogliatoio in uno studio da psicologo. Inzaghi aveva capito molto e, in parte, va per forza recepito il suo insegnamento con qualche mese di ritardo. Non c’è altro metodo, va presa soprattutto con le buone, questa Lazio. Con una grigliata, con un pranzo. Per addolcire il duro lavoro e introdurre senza traumi il nuovo Sarrismo. Palleggio e contropiede, il lancio lungo non è più peccato. E si alza lo spettacolo, mantenendo il baricentro giusto. Anzi, ora la difesa è da record, nonostante non sia arrivato il jolly promesso. Tare e Sarri avevano litigato per il costo di Casale a inizio gennaio, ma entrambi erano d’accordo sulla permanenza di Patric alla Lazio. Nessuna concessione gratis al Valencia adesso, senza nessun altro innesto dietro. Nonostante lo spagnolo rimanga a scadenza insieme Luiz Felipe e Strakosha (verso il Watford), anche il loro patto con il tecnico sembra di ferro: «Avanti insieme sino a giugno, poi vedremo cosa ci riserverà il futuro...». 

LE CERTEZZE

Forse è segnato il destino di Milinkovic, ma non il suo prezzo. Schizza dopo l’ottavo gol, stesso numero degli assist di cui è re con Calhanoglu in questo campionato: «Per ora solo Lazio e Fantacalcio. Il prossimo anno con il sergente vincerete anche FantaSanremo». Come canta questo serbo, in tandem con Immobile a quota 26 reti dietro solo alle coppie Lewandowski-Gnabry (34) del Bayern Monaco e Benzema-Vinicius (29) del Real Madrid in ogni torneo europeo. Ora però Zaccagni si mette di mezzo con un passaggio decisivo e con un meme del Titanic su Instagram per confermare la sua intesa con Ciro, capocannoniere della Serie A col diciottesimo centro. Queste certezze non possono essere perse strada facendo, ma ora Sarri deve confermare nelle prossime sfide di aver davvero trovato tutta la sua nuova Lazio. Con lo stop dell’Atalanta (insieme alla Fiorentina con una gara in meno), si potrebbe persino tornare in corsa per la Champions, ma l’allenatore non può certo moltiplicare l’organico come i pani e pesci dell’ultimo pranzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA