Ma cosa ha messo Sarri dopo pranzo nel caffè? Se c’era veleno, adesso Immobile e i suoi fratelli sono pronti a “morire” accanto all’allenatore. Il 3-0 del Franchi dimostra che Maurizio non può essere il problema, ma al massimo la soluzione. Da risolvere rimangono le visioni dicotomiche col ds Tare, ma di quelle se ne riparlerà a fine stagione. Adesso silenzio e concentrazione, basta polemiche. È solo il campo a dover rispondere nelle prossime sei gare, è appena iniziato il tour de force. Tutto febbraio sarà il vero esame. Perché sabato si è vista l’importanza delle due settimane di sosta per poter lavorare bene. Sarri le riteneva fondamentali per oleare i meccanismi e modellare la mente. Sarà tosta tornare a giocare ogni tre giorni fra trasferte e coppe. Tuttavia si può azzardare che, dopo il pranzo di mercoledì, c’è qualcosa di diverso in questa Lazio che dilaga a Firenze. C’è meno integralismo di Sarri, più predisposizione di tutti a venirsi incontro per risorgere. Come ai tempi del derby e dell’Inter, il tecnico esalta le caratteristiche di Immobile e rilancia talenti e senatori, troppo spesso sacrificati per ragioni tattiche. Lazzari e Leiva ci mettono anima e cuore. Luis Alberto non trova spazi per mezz’ora, ma non si innervosisce: appena la Fiorentina si apre, riecco le vecchie magie. E, del loro impiego spregiudicato, non ne risente nemmeno l’equilibrio, non c’è nessuna contro-indicazione. Perché stavolta Hysaj, Basic e Felipe Anderson restano in panchina, ma entrano nella ripresa come se stessero iniziando un nuovo match. Il 4-0 non arriva perché non serve. Sarri resta invece colpito dal loro sguardo e dalla dedizione. Forse il Comandante è davvero entrato nel cervello e nelle gambe. Lo scopriremo a breve.
LA RIVOLUZIONE
Dall’alto ora diranno: avete visto che non serviva il mercato? Avete visto che, senza rinforzi, si sono responsabilizzati di più tutti a Formello? In fondo, sarebbe il solito vecchio e comodo ritornello.
LE CERTEZZE
Forse è segnato il destino di Milinkovic, ma non il suo prezzo. Schizza dopo l’ottavo gol, stesso numero degli assist di cui è re con Calhanoglu in questo campionato: «Per ora solo Lazio e Fantacalcio. Il prossimo anno con il sergente vincerete anche FantaSanremo». Come canta questo serbo, in tandem con Immobile a quota 26 reti dietro solo alle coppie Lewandowski-Gnabry (34) del Bayern Monaco e Benzema-Vinicius (29) del Real Madrid in ogni torneo europeo. Ora però Zaccagni si mette di mezzo con un passaggio decisivo e con un meme del Titanic su Instagram per confermare la sua intesa con Ciro, capocannoniere della Serie A col diciottesimo centro. Queste certezze non possono essere perse strada facendo, ma ora Sarri deve confermare nelle prossime sfide di aver davvero trovato tutta la sua nuova Lazio. Con lo stop dell’Atalanta (insieme alla Fiorentina con una gara in meno), si potrebbe persino tornare in corsa per la Champions, ma l’allenatore non può certo moltiplicare l’organico come i pani e pesci dell’ultimo pranzo.
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