Lazio, una ragnatela per Ibrahimovic: Sarri studia la trappola per lo svedese

foto Mancini
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 9 Settembre 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 10:22

Una tela a prova di Ibra. La ricchezza e le idee del “metodo” di Sarri per spiccare il volo e imbrigliare, non solo il Milan, ma uno dei giocatori che più ha fatto male alla Lazio da quando è in Italia. Lo svedese è un vero e proprio spauracchio, ai biancocelesti ha segnato otto gol, ma stavolta il gigante rossonero se la dovrà vedere con un sistema che sta prendendo corpo e anima. Appena due giornate di campionato e la Lazio di Maurizio spadroneggia in tante classifiche di rendimento. Mai dopo le prime due di campionato si erano registrati numeri simili a Formello. Sui gol, sugli assist, sulla distanza tra i reparti o sui chilometri percorsi. I biancocelesti svettano in diverse situazioni. Il lavoro sta dando i suoi frutti, anche se è lo stesso tecnico che predica calma e si concentra sul campo, badando il giusto alle classifiche che lo vedono primeggiare.
DATI INDICATIVI
La strada da percorrere è lunga e la Lazio che ha in mente l’allenatore è ancora lontana, ma l’indirizzo è quello giusto. Il Milan di Ibra è un banco di prova importante, quasi fondamentale per la costruzione della squadra di Sarri. Ottenere un buon risultato a San Siro per il tecnico non è che cambi granché la situazione, ma avere entusiasmo e consapevolezza aiuterebbe molto a dare quella spinta e accelerazione in più. Con lo Spezia, specie nel secondo tempo, la squadra ha cominciato ad osare di più, soprattutto con il metodo dell’allenatore: possesso palla e velocità nei tocchi per giocatore. Basti pensare che, fino ad ora, sono stati 1509. Nessuno come la formazione laziale, dietro c’è il Napoli con 1408, cento in meno. E questo, con un possesso palla medio che sfiora il sessanta per cento (primato anche qui), va collegato alla media dei chilometri percorsi dalla squadra, ben 112,837. Anche qui, Milinkovic e soci guardano tutti dall’alto verso il basso. L’ennesimo segnale che la formazione laziale ha completamente cambiato assetto e strategia. Il primato momentaneo di reti (nove) e assist (otto) è un’altra indicazione nella stessa direzione: una squadra che comincia a girare e a capire cosa vuole l’allenatore.
TRANELLO MAGICO
Numeri che significano molto, ma al netto delle statistiche, per lo spirito che Sarri sta trasmettendo alla squadra, a San Siro la Lazio giocherà una partita senza alcun timore, soprattutto nei riguardi di Ibrahimovic. Non solo con la difesa, che avrà il suo bel da fare con il milanista, ma stavolta sarà tutta la squadra a contrapporsi perché, nonostante siano appena state giocate due gare, già si muove all’unisono e quando attacca o ripiega, forma una sorta di vera e propria ragnatela per gli avversari. E a caderci potrebbe essere lo svedese a cui potrebbero mancare dei punti di riferimento. La Lazio farà in modo che questo accada, proprio attraverso il suo gioco. È quello che pretende Sarri e sul quale sta battendo molto nel lavoro che fa quotidianamente a Formello. Non è tanto sul reparto arretrato, quanto sull’intera manovra che deve compiere la squadra, quasi avvolgendo, a poco a poco, gli avversari in una specie di morsa. Proprio come fa un ragno con la sua preda.
PRIMO VERO ESAME
E qui gli interpreti migliori, da Luis Alberto a Milinkovic e a Pedro, dovranno fare la loro parte.

E probabilmente anche superarsi, perché il Milan di Pioli rappresenta già un gran bel banco di prova per il Sarri laziale. Il primo di tanti big match. La stagione è lunga, ma è cominciata bene. E insomma, da domenica si fa davvero sul serio.

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