Una città e mezza col fiato sospeso, poi il sospiro di sollievo. Quasi sul gong fissato dalla Figc, arriva il faticosissimo trust per cedere la Salernitana e togliere la Lazio dall’imbarazzo. Alle 22.40, prima la telefonata, poi l’invio della pec con l’incartamento. A via Allegri hanno appena spulciato il plico e già su qualche nome storcono il naso: da stamattina valuteranno se il trust rispetta i requisiti di trasparenza e terzietà richiesti e, in quel caso, il club campano potrà presentare entro lunedì la documentazione per l’iscrizione al campionato. Lotito assicura di aver fatto tutto secondo i crismi del caso: «Sono stati rispettati tutti i paletti, non c’è falla, è un trust insindacabile», assicura a mezzanotte dopo la call fiume dalla mattina con i suoi legali a Villa San Sebastiano. Enrico Laghi come advisor, il generale Coppola e il generale Ugo Marchetti (già alla Corte dei Conti) nominato nuovo amministratore delegato della Salernitana come annunciato dal comunicato: «Ringraziamo i tifosi granata per le soddisfazioni passate insieme. La Omnia Service e la Morgenstern hanno trasferito le loro partecipazioni al trust Salernitana 2021 finalizzato alla vendita». È stata una giornata convulsa per Lotito e il cognato Mezzaroma, studi notarili che andavano e venivano. La Figc aveva chiesto che il trustee fosse un soggetto giuridico per escludere ogni legame col vecchio proprietario: «E così è, non c’è nessuna riconducibilità a noi», assicura Lotito.
ULTIMO GRADO
Intanto fissata il 12 luglio l’udienza sul caso tamponi davanti al Collegio di Garanzia presso il Coni. Lotito aveva presentato il ricorso separatamente ai medici squalificati (per tutti 12 mesi) a inizio giugno, ora conta di riuscire a scampare dall’inibizione per il prossimo decennio da tutte le cariche federali.