Russia, assenti ingiustificati: ​tanti gli esclusi dal Mondiale

Russia, assenti ingiustificati: tanti gli esclusi dal Mondiale
di Alessandro Angeloni
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Martedì 22 Maggio 2018, 09:30
Nainggolan si consoli, è davvero in buonissima compagnia. Certo, è una consolazione magra. Benzema (vincitore di tre delle ultime quattro Champions e neo finalista dopo la doppietta messa a segno contro il Bayern Monaco), ad esempio, non ha avuto modo di essere sorpreso, come il Ninja, dall’esclusione per Russia 2018. Si sapeva: la storiaccia con Valbuena ha pesato e ancora oggi ne paga le conseguenze, poi c’è anche la questione di rapporti decaduti con il ct. E’ lo stesso discorso che vale per Radja, ma quale motivi tattici? Zero, quasi zero. Nainggolan paga l’essere se stesso («Essere se stessi a volte può dare fastidio), così almeno fa capire lui, che in questo caso è la bocca della verità. Poco importa se ora sarà del Belgio «il primo tifoso». Giusto, ovvio. Ma sarà vero.

ALLA PROSSIMA
Come detto, l’elenco degli assenti ingiustificati (o giustificati) è lungo, e ci stanno per tanti casi anche quelle motivazioni tattiche o di forzati esuberi, perché davvero sono stati scelti calciatori più forti degli esclusi. Per un giocatore di trent’anni come Nainggolan la decisione di rubargli il Mondiale di Russia pesa di più. Uno come Rabiot, invece, soffre ma se ne farà una ragione. Altro giro, altra corsa. Un domani. Che sarà migliore, anche per Icardi, che alla fine non ce l’ha fatta a convincere Sampaoli a fagli largo tra Dybala e Higuain. Maurito resta a casa, per buona pace anche di Maradona. E quando vai sulle scatole a Dieguito... Che invece caldeggiava Perotti, ma il romanista, (e Lamela), ha fatto la fine di Icardi. Sono cose della vita. Kondogbia non è andato sulle scatole a nessuno, hanno scelto altri e basta, mentre Lacazette avrà sicuramente tirato un pugno sul muro, perché davvero non se l’aspettava di rimanere a casa. Muri distrutti anche da Payet, ma per motivi diversi: l’infortunio pesante, patito tra l’altro in una notte difficile da digerire, come quella della finale di Europa League lasciata all’Atletico. Un altro escluso eccellente, con Digne, è Martial, qui siamo al livello di Nainggolan. Tanta roba. Inspiegabile.

ULTIME CHANCE
Ci sono pure alcuni spagnoli italiani rimasti a casa, vedi Luis Alberto, Suso e Callejon. Rumorini. Un po’ più fragorose le esclusioni di Morata, reduce da un’annata altalenante al Chelsea, oltre che di Marcos Alonso e Sergi Roberto. Era nell’aria che Löw decidesse di rinunciare a Götze, eroe della vittoria del 2014 contro l’Argentina e a Emre Can, mentre ha invece chiamato a sorpresa Neuer. Esclusi big anche dal ct inglese Southgate: fuori Wilshere, Bertrand ma soprattutto Hart. E apriti cielo. Particolare assente per sopraggiunti limiti di età Ibrahimovic che, come era facile prevedere, non l’ha presa benissimo. L’attaccante dei Los Angeles Galaxy non accetta l’esclusione e se l’è presa a più riprese con il ct Andersson, che ha accettato da sempre la sua autoesclusione dopo Euro 2016. «Un Mondiale senza di me non sarebbe un Mondiale», ha detto Ibra. Lo sarà, pensa. Ma gli appassionati del genere, troveranno comunque modo di essere appagati dalla presenza di Ibra, che ha annunciato di andare comunque in Russia. Non come giocatore, ma solo come testimonial 
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