Verso Russia 2018: alI'Italia la paura non fa... paura

Il ct Ventura con Spinazzola
di Ugo Trani
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 11:03
dal nostro inviato FIRENZE Confessore più che tecnico, almeno per una mattina. E' successo in passato, ma stavolta ha un significato diverso. E' la fase cruciale della stagione della Nazionale. Ventura, al terzo giorno di ritiro a Coverciano, ha dunque rinunciato a uno dei due allenamenti quotidiani. E si è intrattenuto con ogni giocatore. A quattr'occhi, dunque, per prepararli individualmente e aggiornarli sulle prossime due partite, domani contro la Macedonia a Torino e lunedì a Scutari contro l'Albania. Il ct ha chiesto e ascoltato. In palio c'è il secondo posto e quello di testa di serie ai play off di metà novembre. Per mettersi al sicuro, bisogna fare l'en plein (dal 17° posto nel ranking Fifa tornerebbe al 12°). Cioè sei punti. Con uno l'Italia ha solo la certezza di finire dietro alla Spagna (e non sarebbe però certa di essere tra le migliori 8). In campo, anche per il forfait di qualche calciatore di riferimento, i due match diventeranno le prove generali per gli spareggi mondiali. Il viaggio in Russia non va dato per scontato.
 

PERICOLOSA
Nessuno è spaventato. Ma a presentarsi in Aula Magna non sono certo i senatori che per ora restano dietro le quinte. Sfilano Verdi, Bernardeschi e Darmian. A metterci la faccia, giovane e anche rassicurante. Per chiarire di non sentirsi in pericolo. «Non c'è paura tra noi» garantisce Darmian. Bernardeschi, invece, fa sapere che in Italia qualcosa sta cambiando: «Fino a qualche anno fa i nostri club acquistavano ragazzi stranieri. Ora cominciano a credere in noi». Ma Il ricambio generale non basta. Perché, senza De Rossi e Verratti (e Pellegrini), la Nazionale va a giocarsi le partite decisive per gli spareggi con un centrocampo inedito. Già, mai visto. Il superstite è Parolo che, con Inzaghi nella Lazio, non gioca in un reparto a due come dovrà fare domani sera all'Olimpico di Torino. Il posto, uno dei due rimasti liberi, è suo. Ci mancherebbe. Gerarchia, grazie alle 30 presenze in azzurro, e non solo. Il rendimento in questo inizio di stagione lo mette davanti agli altri. Ma è premiato a 360 gradi per la duttilità e la fisicità, la serietà e la disponibilità. Non sa ancora chi avrà accanto. In vantaggio c'è Gagliardini che ha fatto il titolare solo con la Sperimentale, e per un tempo, lo scorso 31 maggio a Empoli contro San Marino. L'unica presenza, sempre in amichevole, il 28 marzo ad Amsterdam contro l'Olanda: 53 minuti al posto di De Rossi e proprio accanto a Parolo nel 3-4-1-2. Gagliardini, nell'Inter di Spalletti, non ha il posto assicurato e spesso finisce in panchina. Anche per questo è in ballottaggio con Barella che è il centrocampista ideale per il calcio di Ventura. Cioè il palleggiatore che detta i tempi di gioco. La tentazione di far debuttare il pischello del Cagliari è forte. Il quarto uomo è Cristante.

RISERVA DI FASCIA
La linea del centrocampo è, insomma, da verificare. Perché se la coppia di mediani nasce dalla carestia di interpreti ed è comunque improvvisata, gli esterni fanno le riserve nei rispettivi club. Zappacosta gioca poco con Conte, Darmian mai o quasi con Mourinho. Niente Premier per loro che domani, da ex granata allo stadio Grande Torino, saranno titolari contro la Macedonia. Darmian è il più collaudato: 32 presenze e 1 gol. Zappacosta, recuperato da Ventura dopo il ko contro la Spagna e utilizzato in corsa contro Israele (dentro ad inizio ripresa per l'infortunato Conti) è ai primi passi in Nazionale: 5 presenze (4 da titolare). L'unica alternativa è Spinazzola che, però, ha fatto cilecca a Madrid.
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