Craozia-Inghilterra, Dalic contro Southgate: il duello delle riserve e il ritorno del “guardiolismo”

Craozia-Inghilterra, Dalic contro Southgate: il duello delle riserve e il ritorno del “guardiolismo”
di Benedetto Saccà
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 10:38
Accade, a volte, che la storia si arricci su se stessa e replichi tendenze, e attitudini, e orizzonti. Fino a qualche anno fa, ad esempio, le squadre di mezza Europa avevano deciso di allineare il proprio camminare a un’inclinazione che è andata famosa nel mondo con il nome di guardiolismo. Ovvero. Nel (goffo) tentativo di imitare l’intuizione blaugrana di affidare uno squadrone – il Barcellona, appunto – a un allenatore giovane e quasi privo di esperienza – Pep Guardiola, infatti – i vari presidenti dei club avevano cominciato a inventare le soluzioni più fantasiose: così a Luis Enrique fu consegnata la Roma, a Inzaghi il Milan, a Villas Boas il Porto.

Malauguratamente (per loro), di geni totali come Guardiola ne nasce uno in cento anni; e la coincidenza per cui si trovi a guidare fuoriclasse tipo Leo Messi, Iniesta e Xavi è paragonabile al vincere la lotteria per due volte di fila... Insomma il guardiolismo ha avuto la vita di un arcobaleno, almeno nei club, perché giusto con un filo di ritardo si è capito che era una ricetta non matematicamente replicabile ma un unicum. Trascorso qualche stagione, caduta a placare le onde polemiche, in qualche presidente – federale, stavolta – è insorto il pensiero di richiamare l’idea dalle lontananze in cui dormiva e di concederle un riscatto. Che suonava più o meno così: d’accordo, il guardiolismo nei club ha funzionato poco, però perché non applicarlo alle nazionali? Tentare, almeno. 

Funzionerà? Ha funzionato? La risposta è racchiusa nella semifinale mondiale di questa sera. Da un lato Zlatko Dalic, classe 1966, gestirà la lucida follia e la bella fantasia della Croazia; dall’altro Gareth Southgate, 48 anni da compiere, fedele alla propria eleganza, domerà i Tre Leoni inglesi e indicherà loro il sentiero verso la finale di Mosca. Erano due sconosciuti, i ct.

Per capirsi, prima di accomodarsi sulla panchina croata, Dalic aveva allenato la Dinamo Tirana, lo Slaven Belupo, l’Al Hilal e l’Al Ain... Invece – peggio – Southgate aveva guidato soltanto il Middlesbrough e l’Inghilterra Under 21. Sembra un’assurdità. Di certo entrambi hanno molto studiato e tanto viaggiato. Si sono lasciati contaminare dalle influenze di altri Paesi e altri sport. E, con umiltà, si sono conquistati il privilegio e il merito di scalare il mondo.
 
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