Non parlava da qualche mese José Mourinho, era come un vulcano pronto ad esplodere. Ne ha avute per tutti, Tiago Pinto in primis, colpevole di non portargli i veri campioni. Ne ha solo uno in squadra ed è Paulo Dybala, gli altri sono tutti ottimi giocatori a cui manca la marcia in più per diventare decisivi. Come Nicolò Zaniolo fischiato da qualcuno allo stadio al cambio per l’ennesima prestazione incolore e deludente. Il primo ad esserne consapevole è lui, uscito imbestialito per non aver inciso. E questa volta non si tratta di negligenza: «È un ragazzo che dà il massimo. Ho imparato da mamma e papà da piccolo che quando dai il massimo non sei obbligato a dare di più. Anche quando vai a scuola, dai l’esame e la cosa esce male, non sei obbligato a dare di più», ha detto José.
Parole con sta provando a proteggerlo per poi esaltarlo e farlo uscire dal tunnel.
Rischio squalifica
Intanto, Zaniolo è anche a rischio squalifica per la bestemmia pronunciata in faccia all’arbitro nel tunnel tra fine primo tempo e inizio secondo di Roma-Genoa di Coppa Italia. Nicolò si stava lamentando per una decisione errata del direttore di gara e il colloquio (con tanto di bestemmia) è andato in diretta tv.