Bastano 17 minuti al gelo di Sofia per fermare Nicolò Zaniolo. È la terza volta che accade in questo campionato. L’esterno fa fatica a carburare, gli stop a intermittenza cominciano a diventare troppi (e preoccupanti) e accadono sempre sul più bello. Problemi che nulla hanno a che fare con le ginocchia martoriate. Ieri Nicolò ha accusato un dolore all’adduttore destro, infortunio che forse si sarebbe potuto evitare dato che era partito per la Bulgaria non al 100%. Mourinho lo sapeva tant’è che alla vigilia non lo aveva fatto allenare con la squadra e a poche ore dal fischio d’inizio il provino era andato male e il portoghese gli ha preferito Mayoral. Il freddo bulgaro ha fatto il resto: Zaniolo è rimasto in panchina 67 minuti, poi è stato chiamato per subentrare ad Abraham, ma la sua partita è durata solo 17 minuti per un problema all’adduttore della coscia destra. Dall’entourage del giocatore filtra che non dovrebbe essere nulla di grave: il primo controllo ecografico a cui si è sottoposto non ha evidenziato lesioni. Al momento non è previsto che faccia risonanza.
Come sta Nicolò Zaniolo?
È la terza volta in questo campionato che Zaniolo si ferma per infortunio, ma a pagarne le spese è stata più la Nazionale che la Roma.
Polemiche e futuro: dove giocherà Zaniolo il prossimo anno?
Zaniolo è ancora un diamante grezzo e le due lesioni al legamento crociato ne hanno rallentato l’ascesa. È tornato a giocare con continuità da appena tre mesi e mezzo, dopo quasi un anno e mezzo di stop. Un periodo in cui nella Roma è cambiato tutto, dai calciatori all’allenatore passando per la proprietà, discontinuità che di certo non lo hanno aiutato a tornare in fretta il calciatore che era. A complicare tutto polemiche: «Io vivo di pressioni, mi piace essere sotto pressione e rispondere sul campo. Mourinho mi ha insegnato a non accontentarsi mai, neanche dopo una buona partita, ma a chiedere sempre di più per migliorarsi», ha detto un paio di settimane fa. In effetti, negli ultimi giorni Sacchi gli ha rimproverato di essere troppo egoista e Mourinho lo ha voluto tutelare dagli arbitri invitandolo a lasciare la Serie A. Il perché? Subisce troppi falli che non vengono fischiati. Insomma, il futuro di Nicolò è ancora un’incognita, ma la seconda parte della stagione in corso sarà determinante per dare definitivamente una svolta alla sua carriera.