L’APPUNTAMENTO
Tra questi non c’era Dzeko. Nelle ultime ore il bosniaco si è sottoposto al tampone, essendo venuto a contatto in nazionale con Piatek, risultato positivo al Covid. Oggi incontrerà il Ceo Fienga e farà il punto della situazione. Che vista dall’ottica giallorossa è molto semplice: la Roma ha un accordo con la Juventus per la sua cessione a 15 milioni. Cinque verrebbero utilizzati per liquidare il Basaksehir che ha una percentuale del 20% sulla vendita di Under. Gli altri 10 sarebbero girati al Napoli, oltre al cartellino del turco (valutato 25), per arrivare a Milik. Il problema è che il club azzurro non sembra più convinto di inserire Cengiz nell’affare. Che dipenda dai rapporti incrinati con Ramadani (agente di Maksimovic che non vuole rinnovare e di Koulibaly che preme per andare al City a 60 milioni mentre De Laurentiis ne chiede almeno 15 in più) a questo punto poco importa. In Lega, tra il serio e il faceto, ieri a Fienga per il cartellino del polacco sono stati chiesti 35 milioni cash. A queste condizioni l’affare è da escludere. Dal canto suo, l’attaccante riaffermerà che se c’è la possibilità di andare alla Juventus, vorrebbe essere accontentato. Il club bianconero lo ha recentemente rassicurato sul fatto che per Pirlo rimane la prima scelta. La Roma, però, ribadirà che non può privarsi di lui senza avere il sostituto.
INCROCIO NAPOLETANO
E, al di là di Milik, non viene preso in considerazione un piano B. Per un semplice motivo: il domino Under-Dzeko-Milik è l’unico che permetterebbe al club di avere un centravanti più giovane (di 8 anni), guadagnandoci nell’ingaggio (4,5 milioni rispetto ai 7,5 di Edin), ma non spendendo un euro di cassa propria. Edin è consapevole della difficoltà dell’incastro e qualora non dovesse andare in porto, dovrà rassegnarsi a restare. E che l’addio sia complicato è dimostrato dal fatto che la moglie Amra, ha già iscritto i figli a scuola a Roma. A proposito di saluti, Fazio è a un passo dal Cagliari.
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