Roma, Viña: «Per vincere non serve essere ossesionati dai risultati»

Roma, Viña: «Per vincere non serve essere ossesionati dai risultati»
di Gianluca Lengua
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Martedì 24 Agosto 2021, 14:46

La Roma presenta Matias Viña, il terzino sinistro proveniente dal Palmeiras acquistato dopo l’infortunio di Spinazzola al tendine d’Achille. L’uruguaiano ha già giocato due partite da titolare, sia in Conference League contro il Trabzonspor, sia in campionato con la Fiorentina. Prima della conferenza stampa, il general manager Tiago Pinto ha introdotto l’acquisto: «È un calciatore che conosco da tanto tempo, a 23 anni ha vinto cinque titoli e ha fatto una stagione buona con il Palmeiras. In futuro spero possa giocare con Spinazzola, non è giusto dire che è il suo sostituto. Quando abbiamo preso Vina avevamo l’idea di farli giocare insieme, è arrivato in Italia la scorsa stagione e noi abbiamo capito che le sue caratteristiche potevano essere buone per il gioco dell’allenatore». Ecco la conferenza stampa integrale. 

Roma, ecco Viña

A Roma non si vince da tanti anni e lei è abituato alle vittorie, che consigli ha da dare all’ambiente Roma su come vincere?
«È vero sono giovane, ma ho avuto la possibilità di vincere abbastanza.

Il segreto è andare avanti partita dopo partita, senza essere ossessionati dai risultati. Un passo alla volta».

Può svelare qualcosa della trattativa?
«Ero al Palmeiras, ho saputo dell’interesse della Roma e ho parlato con Mourinho. Poi, ho cominciato a lavorare a parte, ho superato il periodo di quarantena e mi sono allenato con la squadra. Sono molto felice di essere qui». 

Cosa cambia nell’interpretazione del ruolo di terzino sinistro?
«La differenza c’è, sopratutto sul piano tattico rispetto a quello fisico. Venendo dall’Uruguay sono anche abituato a questo. Mi sto gradualmente abituando alle idee del mister e sto acquisendo una certa intesa con i compagni». 

Si sente pronto a giocare anche come difensore centrale?
«Non ne ho ancora parlato con il mister. Sono pronto a ricoprire ruoli che conosco, ma posso giocare anche con la difesa a tre o cinque, spostato sulla fascia o al centro della difesa». 

Che effetto le hanno fatto i tifosi della Roma?
«Il pubblico può aiutare tantissimo, in sudamerica le tifoserie sono calde ed è indiscutibile che questo aiuti il calciatore a rendere al di là delle proprie capacità. Era parecchio tempo che in sudamerica giocavamo senza pubblico e non c’è dubbio che ogni calciatore questo effetto faccia piacere

Mourinho le chiede di più di lavorare in fase di spinta o di copertura?
«In occasione della partita in Turchia sono state le circostanze a determinare l’interpretazione della gara. Di solito dipende dal risultato e dalla gestione della partita. Dobbiamo continuare ad allenarci bene, analizzare aspetti positivi e negativi. Io mi devo abituare al calcio diverso da quello sudamericano e trovare equilibro tra fase offensiva di spinta e fase difensiva». 

 

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