PIANO DI SOPRAVVIVENZA
Ecco il Verona (9°), test ideale per capire se la svolta c’è stata sul serio. Tattica, fisica e psicologica. «Continueremo con la difesa a tre: mi sono piaciute le ultime due partite e dobbiamo continuare a giocare così». La tappa di sabato, il Brescia penultimo vicino a salutare la serie A, non fa testo. Ma la Roma qualche passo avanti lo ha fatto: è tornata a casa senza prendere gol, mai successo nelle altre 5 partite dopo il lockdown, l’ultima volta all’Olimpico il 23 febbraio contro il Lecce, e mai accaduto in trasferta in campionato nel nuovo anno (nel 2020 solo con il Parma in Coppa Italia e con 3 sentinelle davanti al portiere). La nuova formula, insomma, ha portato equilbrio, solidità ed efficacia. Stasera, però, la partita della verità: Juric, allievo di Gasperini, è specialista del 3-4-2-1 che ultimamente sta diventando l’exit strategy del portoghese. Umile al momento di rinnegare la sua idea di calcio, il 4-2-3-1, per andare incontro al gruppo, sfiatato e disorientato dopo la pausa di 115 giorni. L’assetto, varato al San Paolo contro il Napoli, esclude le ali, sostituite dai terzini. Doppio trequartista, utilizzando dietro al centravanti pure l’esterno alto, da Perez a Kluivert e volendo Under. «Sarà una partita differente dalle altre, affronteremo una squadra con un sistema di gioco diverso. Loro sono molto forti sulla pressione, non lasciano giocare e ti mettono in difficoltà in fase di costruzione. Dovremo essere concreti e concentrati, il Verona è avversario complicato». Mai i giallorossi hanno iniziato con la difesa a 3 una sfida in cui l’avversaria usa lo stesso assetto: accadde in corsa contro l’Atalanta, partita d’andata all’Olimpico, e non finì bene. La curiosità è per il presente e per il futuro: anche l’Inter di Conte, la rivale del prossimo weekend, gareggia in formula 3.
ROTAZIONE MIRATA
«Penso che cambierò poco. In porta giocherà Pau Lopez». Il turnover potrebbe comunque coinvolgere almeno 4 giocatori: tornano dall’inizio Cristante, Mkhitaryan e Dzeko, turno di riposo invece per Pellegrini. Fonseca non sembra intenzionato a schierare titolare Zaniolo «Ha giocato bene e sta bene, ma come dico sempre è la squadra la cosa più importante. I ragazzi hanno vinto e lo hanno fatto bene. Nicolò tornerà gradualmente a essere un calciatore sempre più importante per noi, ma in questo momento conta di più il gruppo. È più facile per i giocatori lavorare dopo le vittorie, ma a maggior ragione dobbiamo dimostrare che c’è la voglia di continuare su questa strada, specialmente in una partita così difficile. Dico sempre che quando si perde il passato non conta, ora sono arrivati due successi. Vale però lo stesso principio: appartengono al passato».
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