Roma a Friedkin, per Totti e De Rossi ritorno difficile. La sfida è tenere i gioielli

Totti e De Rossi, un ritorno difficile. La sfida è tenere i gioielli
di Ugo Trani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Dicembre 2019, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 21:06
ROMA «Quello che ho fatto in questi anni è sempre stato solo per il bene della Roma». Il refrain di James Pallotta è conosciuto negli States e anche qui nella Capitale. Lo ha spesso riproposto, davanti a qualsiasi interlocutore. Al telefono o per strada, magari pure a chi ha incontrato casualmente e per la prima volta. E lo ha ricordato proprio negli ultimi giorni della sua presidenza, come fece in privato dopo l'addio di De Rossi da calciatore e di Totti da giocatore e da dirigente. E gli ex capitani, almeno nei rumors di queste ore, a volte ritornano. Perché con il passaggio di proprietà c'è subito l'idea che, uscito di scena il bostoniano, possano entrambi riprendere la strada di casa. E a indicargliela, quando si farà di nuovo vivo in Italia, Dan Friedkin. Ad oggi, però, resta la suggestione del tifoso e niente più. E prematura, a prescindere da quanto possa accadere sul serio tra qualche mese o anno. Adesso è il momento delle nuove bandiere: Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Da difendere, loro sì.

ANCORA EX
Il 2020 di chi è andato via, del resto, ha già scadenze fisse e vicinissime. Daniele, in vacanza nella Capitale, il 3 gennaio sarà di nuovo a Baires per rispettare il contratto firmato in estate con il Boca Juniors. Che, però, non alcuna certezza sulla permanenza del centrocampista, essendo pure lì cambiato il vertice della società. Francesco, alle Maldive con la famiglia, comincerà la sua nuova carriera nel calcio: farà il procuratore a tempo pieno con la Stellar Group del presidente Jonathan Barnett, nominato da Forbes come l'agente sportivo più ricco e influente al mondo. Se De Rossi si tiene a distanza da ogni possibile voce, Totti è stato invece esplicito poco più di un mese fa: «Se mi proponessero di rientrare mi metterebbero in difficoltà ma risponderei di no, ormai ho preso una decisione e vado avanti nella nuova direzione intrapresa». Fienga li avrebbe voluti, in ruoli diversi, accanto a sé. Ma il divorzio, rumoroso e doloroso, è stato inevitabile per il feeling inesistente di entrambi con la proprietà Usa.

NESSUN RIBALTONE
Sarà ancora a stelle e strisce l'unica bandiera che continuerà a sventolare a Trigoria anche con lo sbarco di Friedkin, texano di origini californiane. È la conferma della continuità, non solo aziendale, voluta dal presidente che si fa da parte e dal nuovo proprietario. Al comando, nella sede di viale Tolstoj e anche nel centro sportivo Fulvio Bernardini, resta il ceo e ad Fienga. Che è la figura chiave del cambio in corsa tra americani. Riferimento della trattativa e al tempo stesso del club. Fino a giugno non sono previsti altri ingressi che cominceranno con il rinnovamento del cda. L'organigramma sarà, dunque, confermato. A tempo. La promessa di non modificarlo per 3 anni è solo formale. Fedelissimi di Fienga, però, sono sicuramente il Chief Revenue Officer Francesco Calvo che è alla guida dell'area commerciale e amministrativa e il Global Sport Officer Manolo Zubiria che cura i rapporti internazionali (Fifa E Uefa) e ha la supervisione del settore giovanile. Il ds Gianluca Petrachi ha come vice Morgan De Sanctis che si dedica alla Primavera e alle Under 18 e 17. Bruno Conti, appena rientrato, si occupa dell'attività delle altre Under, dalla 16 in giù.

TESORO IN CASA
Fienga, dunque, rimane al centro pure della nuova era. Accanto a lui Paulo Fonseca e soprattutto Pellegrini e Zaniolo. Ma la continuità in campo dipenderà dalla solidità dell'azienda. Adesso l'obiettivo del ceo/ad, proprio su input della nuova proprietà, è la conferma dei migliori giocatori della rosa giallorossa, senza passare più attraverso quelle dismissioni che vanno a incidere sulla competitività della squadra. Sarebbe la vera svolta della nuova gestione. Che, però, anche per rispettare i paletti del Financial Fair Play, punta sui risultat della squadrai: il 4° posto e il ritorno in Champions faranno sempre la differenza. Soprattutto con la Roma americana al potere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA