LA MOSSA
Dentro l’altro capitano, allora, Francesco Totti. E fascia proprio sul braccio del numero 10 che, in campionato, non si vedeva dal 4 marzo, gara contro la Fiorentina all’Olimpico. E, praticamente immediato, il tocco dell’artista, del genio, del fuoriclasse senza tempo: assist di prima per Salah e gol del pareggio dell’egiziano, che in precedenza aveva colpito addirittura tre pali. Una giocata simile a quella che, contro il Frosinone, aveva propiziato la rete di Pjanic. Altra partita, adesso. Olimpico più caldo. Roma all’attacco con il piede costantemente pigiato sull’acceleratore: dentro anche il capitano della Bosnia, Dzeko, ma porta del Bologna, protetta da un mare di giocatori in maglia bianca, stregata o giù di lì. Invenzioni di Totti, poca fisicità di Edin, un filo di frenesia di troppo. Tutto inutile.
L’APPUNTAMENTO
Tre capitani, tre pali ma solo un gol e niente vittoria. Terzo pareggio della gestione Spalletti e rincorsa al secondo posto adesso molto più complicata. Il Napoli è lontano sei punti, in attesa dello scontro diretto del 25. Che, visto il pari con il Bologna, per la Roma assume forse un valore relativo. Chissà.
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