Roma. Tre capitani, tre legni ma non tre punti

Roma. Tre capitani, tre legni ma non tre punti
di Mimmo Ferretti
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Martedì 12 Aprile 2016, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 11:49
Da quegli inutili 48 secondi finali contro l’Inter alla fascia di capitano contro il Bologna, ventitrè giorni di chiacchiere rumorose e distintivi sbiaditi. Riserva di Seydou Keita, ad esser gentili; ma anche riserva della riserva Iago Falque, ricordando, con una carineria da pugno allo stomaco, il tabellino del derby. Tre settimane abbondanti da raccontare, ma solo quando i riflettori si saranno spenti in via definitiva. Non è il caso, ora, di rivangare il passato, più o meno recente, o di sdoganare la giugulare. Farlo significherebbe non dare una mano. Le regole del gioco sono quelle e lui, Daniele De Rossi, le conosce alla perfezione. Gioca chi merita. Punto. Così, come se nulla fosse accaduto (ma, del resto, che cosa è accaduto?), si è (ri)presentato in campo con lo stesso spirito di Reggio Emilia, 2 febbraio, la sera della sua ultima esibizione da titolare e del suo rognoso infortunio al polpaccio. Un salvataggio decisivo in scivolata su Floccari e un paio di aperture/assist a memoria per segnalare la sua presenza nella prima frazione. Tutto bene se, però, non ci fosse stato quel gol di Rossettini e, quindi, Roma sotto. Brutta faccenda.
LA MOSSA
Dentro l’altro capitano, allora, Francesco Totti. E fascia proprio sul braccio del numero 10 che, in campionato, non si vedeva dal 4 marzo, gara contro la Fiorentina all’Olimpico. E, praticamente immediato, il tocco dell’artista, del genio, del fuoriclasse senza tempo: assist di prima per Salah e gol del pareggio dell’egiziano, che in precedenza aveva colpito addirittura tre pali. Una giocata simile a quella che, contro il Frosinone, aveva propiziato la rete di Pjanic. Altra partita, adesso. Olimpico più caldo. Roma all’attacco con il piede costantemente pigiato sull’acceleratore: dentro anche il capitano della Bosnia, Dzeko, ma porta del Bologna, protetta da un mare di giocatori in maglia bianca, stregata o giù di lì. Invenzioni di Totti, poca fisicità di Edin, un filo di frenesia di troppo. Tutto inutile.
L’APPUNTAMENTO
Tre capitani, tre pali ma solo un gol e niente vittoria. Terzo pareggio della gestione Spalletti e rincorsa al secondo posto adesso molto più complicata. Il Napoli è lontano sei punti, in attesa dello scontro diretto del 25. Che, visto il pari con il Bologna, per la Roma assume forse un valore relativo. Chissà.
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