Roma, Totti: «Il calcio ai miei tempi era diverso, oggi si va dove ci sono più soldi»

Roma, Totti: «Il calcio ai miei tempi era diverso, oggi si va dove ci sono più soldi»
di Gianluca Lengua
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Sabato 9 Ottobre 2021, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Francesco Totti ripercorre i momenti cruciali della sua lunga carriera alla Roma che lo ha fatto diventare uno dei giocatori più apprezzati a forti al mondo. Un calcio per certi aspetti differente rispetto a quello di oggi in cui il rapporto con i tifosi era più profondo: «Ho cominciato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Venticinque anni nella stessa squadra non sono di poco conto: diventare capitano, diventare uno dei più importanti giocatori, devi essere sempre all'altezza. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c'è più business. Vai dove puoi fare più soldi», spiega l’ex capitano romanista in un’intervista al The Guardian.

Il suo amore per Roma lo ha portato a rifiutare le offerte di Milan e Real Madrid, due delle squadre più importanti in Europa e che avrebbero dato una vera svolta alla sua carriera in termini di trofei vinti: «Il Milan stato l'unico club in cui ho fantasticato di giocare.

Ma le decisioni sono sempre state prese da me, anche se la famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero così giovane, sapevo di avere tempo. Col Real Madrid ci sono stati alcuni giorni in cui ero con un piede qui e con un piede lì, ma la scelta di rimanere a Roma è stata fatta con il cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l'altro club in cui avrei potuto giocare, un'esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. C'è un destino scritto per ognuno ma, devi uscire fuori e rivendicarlo».

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Destino, lo stesso che gli ha fatto incontrare nel finale della sua carriera la proprietà Pallotta che lo ha accompagnato, non senza polemiche, alla fine del suo percorso di calciatore: «Non vorresti mai fermarti. Onestamente non l'ho presa bene all'inizio, ma lentamente ho ragionato che forse, in fondo, era la cosa giusta. L'obiettivo principale di ora è di cercare giovani promesse. Di certo con determinazione e sacrificio si raggiungono tutti gli obiettivi. Ma per essere un talento devi necessariamente averlo dentro di te». 

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