Roma, i torti arbitrali sono una costante: dal Milan alla Fiorentina, tutte le accuse di Mourinho

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Roma, i torti arbitrali sono una costante: dal Milan alla Fiorentina, tutte le accuse di Mourinho
di Gianluca Lengua
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Martedì 10 Maggio 2022, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Gli errori arbitrali sono diventati una costante della stagione della Roma. Contro la Fiorentina l’ennesimo torto: un rigore assegnato per un tocco leggero di Karsdorp ai danni di Gonzalez, che si lascia cadere in area. Il direttore di gara Guida viene richiamata dal Var Banti, va a controllare la moviola e assegna il fallo. Mourinho è su tutte le furie, a fine gara si presenta davanti alle telecamere accusando l’intera classe arbitrale: «Vogliamo spiegazioni e le vorremmo dal signor Banti di Livorno, città non molto lontano da Firenze. La Fiorentina è stata più forte: ha giocato con motore e concentrazione differenti, ha meritato di vincere. Il problema non è solo di oggi: è Venezia, Bologna e di tanti e tanti episodi per cui non ci sono spiegazioni. Ora dov'è il signor Banti? A Coverciano? A Milano? Perché ha chiamato un arbitro come Guida che era a 10 metri e che ha visto che non era rigore? Perché? Sono questo tipo di spiegazioni che vogliamo e non abbiamo. E alla fine è così, perché è vero che abbiamo una finale che assorbe emozioni, energie e non è facile da dimenticare in un club come la Roma». 

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La prima partita in assoluto in cui Mourinho si lamenta per gli errori arbitrali è Udinese-Roma 1-0 del 23 settembre (Rapuano): Lorenzo Pellegrini viene espulso per doppio giallo a seguito di un fallo su Samardzic.

Rosso che gli farà saltare il derby: «Mi viene in mente un solo aggettivo: ridicola. Il calcio è uno sport di contatto». Una settimana dopo in occasione di Lazio-Roma l’oggetto della polemica è il secondo gol dei biancocelesti viziato, secondo Mourinho, da un fallo in area su Zaniolo. L’azione successiva ha portato Pedro al gol del 2-0, inoltre, il portoghese lamenta anche un secondo giallo su Lucas Leiva: «La partita l’ha decisa l’arbitro (Guida ndc), meritavamo un risultato diverso. Abbiamo dominato, la Lazio ha gestito bene gli ultimi minuti perché l’arbitro glielo ha permesso».

Gli scontri riprendono in Juventus-Roma 1-0 del 17 ottobre: Orsato non concede il vantaggio ad Abraham dopo che aveva fatto gol, fischiando un rigore a favore della Roma. Veretout va sul dischetto e sbaglia: «Il quarto uomo mi ha detto che su rigore non esiste il vantaggio e a quale punto non ho voluto discutere altrimenti mi dite che parlo troppo degli arbitri. Sono rimasto sorpreso solo dei tre minuti di recupero», ha detto Mourinho. 

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Il 31 ottobre si gioca Roma-Milan, la partita finisce 1-2 e l’arbitro Maresca assegna un rigore a Ibrahimovic per fallo di Ibanez, ma non dà il tiro dal dischetto alla Roma per un fallo in area su Pellegrini: «Complimenti al Milan e non voglio dire niente di più perché se parlassi, domenica prossima non sarei in panchina». A novembre la Roma vola a Venezia e perde 3-2, ad arbitrare è Aureliano che al 64’ assegna un rigore molto dubbio per un contatto lieve di Cristante su Caldara: «Per proteggere me stesso è meglio non commentare episodi che superano ogni tentativo di comprensione. Come può una punizione per noi, diventare un rigore per il Venezia? E poi tanti falli tattici non sanzionati. Un giorno forse capirò cosa ci sia dietro a questo periodo. Nel calcio esistono tante cose nascoste che con gli anni diventano chiare…». 

VENEZIA - Tempo un mese e la Roma si trova davanti il Bologna al Dall’Ara. La partita finisce 1-0 per i rossoblù e Mourinho questa volta se la prende con Pairetto per non aver tutelato Zaniolo: «Se fossi lui inizierei a pensare che giocare in Serie A sia difficile. Gli consiglio di andare all’estero perché qui in Italia per lui diventa impossibile». Con il nuovo anno le cose non cambiano, in Milan-Roma l’arbitro è Chiffi e al Var c’è Aureliano (lo stesso direttore di gara di Venezia-Roma). La partita finisce 3-1 per i rossoneri, dopo un rigore segnalato dal Var per un presunto fallo di mano di Abraham: «Ho chiesto a Daniele (Chiffi ndc) di consegnarmi un’immagine in cui si veda Tammy toccare il pallone con il braccio. Evidentemente Aureliano voleva fare il fenomeno e Chiffi non ha avuto la personalità di contraddirlo». Mourinho si appella all’uniformità di giudizio: «Se fischi quello perché non fischi quelli su Zaniolo e Ibanez? Evidentemente gli arbitri con noi sono sempre sfortunati. Specialmente quando affrontiamo le big». 

GENOA - A febbraio la Roma pareggia con il Genoa, l’arbitro Abisso fischia un rigore su Zaniolo in pieno recupero. Il Var Nasca lo richiama perché l’azione sarebbe stata viziata da un contatto tra Abraham e Vasquez. Annullato il rigore ed espulsione di Zaniolo per proteste: «Se giocasse con Juve, Milan e Inter sarebbe lo stesso? Non ha preso mai un rigore e non gli danno mai un fallo, appena apre bocca è giallo. Quel rosso non lo avrebbero mai preso Lautaro o Ibrahimovic a San Siro o Chiellini all’Allianz Stadium? Questo siamo noi, siamo piccolini agli occhi del potere». 

 

In Roma-Verona, Mourinho si simula il gesto del telefono a Pairetto (figlio designatore nel periodo di Calciopoli) dopo aver calciato il pallone in tribuna per protesta. Rosso diretto e un turno di stop. A fine partita non rilascia interviste, ma scrive un post su Instagram: «Amo troppo questa gente e lotterò per voi, ma stavolta è meglio non parlare e andare a cena». Penultimo episodio dopo ieri, quello accaduto contro il Napoli in cui i giallorossi pareggiano 1-1. L’arbitro è Di Bello e Mourinho si lamenta per un mancato rigore su Zaniolo a seguito di un’uscita di Meret: «Noi non possiamo più lottare per lo scudetto, ma voglio comunque avere il diritto di giocare per vincere. Oggi sembrava che non potessimo averlo: Di Bello e il Var a volte mi hanno fatto vergognare».

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