Roma, blitz di Fienga a Manchester per Smalling

Roma, blitz di Fienga a Manchester per Smalling
di Stefano Carina
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:12
Non è più tempo per gli intermediari. Stavolta a muoversi sul versante Smalling è stato il ceo Fienga. Un blitz in piena regola: ieri in tarda serata l'amministratore delegato - dopo aver trascorso metà giornata a Manchester - era di nuovo a Roma. Una mossa che lascia ben sperare nel felice esito della telenovela. Fienga, dopo aver inoltrato l'offerta ufficiale per il difensore nella giornata di lunedì (12 milioni più 3 di bonus), ha voluto parlare de visu con la dirigenza dei Red Devils, per concordare in modo definitivo le modalità di pagamento. La risposta dello United è attesa entro domani. Crescono però le speranze di riavere il difensore a Trigoria. Anche perché una delle possibili insidie (Inter) ha fatto un passo indietro, confermando Skriniar: «C'è stato un contatto con il Tottenham, ma abbiamo ribadito che non è sul mercato», le parole del ds nerazzurro Ausilio nel pre-gara contro il Benevento. Tradotto: la Roma per Smalling corre da sola. La palla passa quindi al Manchester. Se la società inglese dovesse rifiutare la nuova proposta, il piano B oscilla tra Verissimo (Santos) e Marcao (Galatasaray). In un secondo momento - ma soltanto se dovesse partire Karsdorp (in questo momento infortunato e in dubbio per la trasferta di Udine) - si potrebbe aprire un canale per l'esterno Dalot, segnalato direttamente da Fonseca.

DOPPIA PISTA
Intanto lunedì sera, Fali Ramadani ha proposto Vlahovic alla Roma. La novità è che l'influente agente non è passato per Fienga (che ha visto la Corte d'Appello sospendere l'inibizione nei suoi confronti sino al 5 ottobre) ma ha contattato direttamente i Friedkin. Una prima volta che potrebbe rendere 'operativa' anche sul mercato la nuova proprietà. Dan e Ryan, infatti, venuti a conoscenza delle difficoltà per Borja Mayoral (che rimane comunque la prima scelta e ieri è entrato al minuto 87 nel match vinto 1-0 dal Real Madrid con il Valladolid), hanno voluto approfondire il discorso sul serbo. Non è escluso nemmeno un contatto diretto con Commisso che chiede 25 milioni. Troppi per un ragazzo che ha racimolato tra campionato e Coppa Italia appena 2064 minuti (l'equivalente di 23 partite) in una stagione e mezza (con 6 gol all'attivo). Ma l'identikit del serbo entra comunque di diritto nella lista ristretta dei possibili vice Dzeko. Anche perché Vlahovic è sul mercato. Il feeling con Iachini non è scattato e la possibile cessione di Milenkovic o di Chiesa, regalerebbe al club viola la liquidità necessaria per acquistare un centravanti d'area (Piatek). L'ex Partizan, nonostante l'imponente struttura fisica (alto 190 centimetri), è invece un attaccante più mobile che sa svariare su tutto l'arco offensivo e creare spazi per i compagni. Con un ingaggio - particolare da non sottovalutare - che non arriva al milione. L'identikit (tecnico e economico) che cerca la Roma. Sul serbo c'è il Verona, disposto a prenderlo in prestito. A fronte di un affondo dei Friedkin, è chiaro che la prospettiva di trasferirsi nella Capitale farebbe pendere la bilancia a favore della Roma. Va però convinta la Fiorentina, che almeno per ora non ha aperto ai giallorossi. Per questo motivo le piste emerse nei scorsi giorni rimangono quantomai vive. Borja Mayoral per costi è il preferito. Fienga ha già un'intesa di massima con il Real Madrid (1 milione per il prestito e 12 per il riscatto) che però preferirebbe liberarsi di Jovic. Il connazionale di Vlahovic ha un ingaggio di 4,5 milioni che ne frena l'appeal. Diverso il discorso se il Real Madrid fosse disposto a partecipare all'ingaggio, ma notizie in merito non se ne hanno. C'è inoltre da considerare che se l'ex Eintracht (ieri titolare vicino a Benzema) va via da Madrid, è per giocare. E non per fare il vice di qualcuno. Questo è il consiglio dato al suo assistito da Ramadani. Guarda caso, lo stesso agente di Vlahovic. Stefano Carina
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