Roma, Shomu promesso sposo. Va a nozze con Mourinho

Roma, Shomu promesso sposo. Va a nozze con Mourinho
di Stefano Carina
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Venerdì 30 Luglio 2021, 07:30

Sui social c’è già chi, giocando con il nome di battesimo (Eldor), ha rinverdito la parodia di Aldo, Giovanni e Giacomo su «Pdor, figlio di Kmer...». L’arrivo di Shomurodov (ufficialità fra oggi e domani, prestito a 2 milioni e obbligo a 16) fa però sorridere soprattutto Mourinho. Che ha chiesto e ottenuto l’attaccante uzbeko. Precisazione: non arriva per fare il vice Dzeko. O meglio, non solo per quello visto che nel ruolo c’è già Mayoral. Shomurodov, secondo giocatore dell’Uzbekistan della storia della Serie A (l’altro è stato Zeytulaev), è stato preso per giocare insieme a Edin. Come seconda punta in un remoto 4-4-2 o come uno dei due esterni del 4-2-3-1. Zaniolo a destra ed Eldor a sinistra garantirebbero profondità, potenza e ripiegamenti in fase difensiva, quelli che ad esempio nelle prime uscite Mkhitaryan fatica a fare. «Senza forza fisica non si possono costruire grandi squadre», ama ricordare lo Special One che sta plasmando la squadra a sua immagine. Dunque capace di soffrire e forte caratterialmente. Il match col Porto insegna (domani si replica col Siviglia, il 4 test contro il Belenenses). 
FLORENZI RESTA 
Caratteristiche che si sposano con Shomurodov. Sposato con Omina, da poco è diventato papà del piccolo Mustafa. Ama l’hockey su ghiaccio e proprio in occasione di un match, nel 2019, ha incontrato José: «Tifo Chelsea per lui e glielo dissi di persona, fu emozionante».

Chissà che effetto gli farà averlo come allenatore. Sensazione che difficilmente proverà Florenzi, che non partirà con Cristante per l’Algarve ma resterà ad allenarsi a Trigoria. Tornando a Eldor, diventerà una pedina da giocare in corsa o dal via. Umile, generoso, lavoratore, non vive (solo) per il gol. La scorsa stagione con il Genoa ha segnato 8 reti di cui 5 nelle ultime 5 giornate. È bravo a farsi largo tra le linee ma quando si alza il pallone, sa farsi trovare pronto. Per il gioco che ha in mente Mou, caratterizzato dalle verticalizzazioni, sembra fatto apposta. Dovrà scrollarsi di dosso un minimo di scetticismo, dato da una valutazione (18 milioni) che in un mercato dove non gira un euro, ha sorpreso e non poco. Ma lì ci possono essere anche delle sinergie future che magari tra qualche settimana saranno più chiare. Shomurodov viene da una famiglia di calciatori. Il padre, Azamat, era un centrocampista mentre lo zio, Ilkhom, era attaccante, al Bunyodkor, lo stesso club che lo ha lanciato. Cresciuto a Jarkurgan, al confine con l’Afghanistan, da ragazzino ha visto più raffinerie di petrolio che campi di calcio. Alto 190 centimetri, lo hanno soprannominato il Messi dell’Uzbekistan. Lui, quando glielo ricordano, ne ride: «Non so perché mi chiamino così, il mio modello è Drogba». Uno che con Mourinho ha lasciato il segno. 

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