Roma, fiducia dai senatori: Smalling, Kolarov, Mkhitaryan e Dzeko per riprendere quota

Fonseca e Dzeko (foto Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 25 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 08:09
Smalling, Kolarov, Mhkitarian e Dzeko, citati secondo il sistema di gioco di Fonseca, il 4-2-3-1, partendo in mezzo alla difesa e arrivando fino al centro dell’attacco. Titolari e protagonisti contro il Lecce. Semplicemente decisivi. Anima e corpo per la Roma che ha riacquistato fiducia proprio per la presenza dei suo senatori. I curricula dei 4 big valgono più di qualsiasi considerazione. Sono giocatori di spessore, d’esperienza e di carattere. Di qualità e sostanza. Si può dire campioni senza che nessuno, a Trigoria o fuori, si offenda. La differenza la fanno sempre e comunque. Ognuno con le proprie caratteristiche. E senza sentirsi sulle gambe l’età che a volte può limitarli: 30 anni l’inglese, 34 il serbo, 31 l’armeno e 33 il bosniaco. E se domenica la squadra si è ritrovata nel gioco, nell’equilibrio e nell’efficacia non c’è da stupirsi. Loro i trascinatori. Non a parole, con i fatti. Dei 47 gol realizzati in campionato, loro ne hanno firmati più della metà, 25: Chris 2, Aleksándar 6, Henrikh 5 ed Edin 12. 

QUARTETTO INTONATO
È, insomma, l’asse portante della Roma che sta cercando di uscire dal tunnel della crisi e di tornare in corsa per la zona Champions. Fonseca ha puntato forte sui senatori che, confermando la sintonia totale con il tecnico, lo hanno ripagato con gesta d’autore. Smalling che recupera da velocista e respinge come Pau Lopez. Pure gli altri si sdoppiano in campo: gol e assist per Mkhitaryan, Dzeko e Kolarov, in ordine cronologico di suggerimenti e reti. Stesso copione: prima l’altruismo, poi la finalizzazione. 

DIETRO ALL’APRIPISTA
Solo Dzeko è quasi sicuro di non lasciare la Capitale a fine stagione. Ha firmato ad agosto il rinnovo (scadenza 30 giugno 2022) e, con l’addio di Florenzi a gennaio, è diventato capitano. Ieri ha incassato i complimenti di Montella, raggiunto a quota 102 gol in giallorosso. Anche Kolarov ha recentemente siglato il prolungamento (2021), ma il gesto rivolto al pubblico della Tevere nella gara persa contro il Bologna ha incrinato il suo rapporto con parte della tifoseria. Mihajlovic e Sabatini potrebbero allungargli la carriera. Fienga, invece, vorrebbe tenerlo come dirigente. Fonseca, intervistato da Sky Sports Uk, si è esposto in prima persona, augurandosi che anche Smalling e Mhkitayran possano restare. Tira in ballo solo loro due perché qui in prestito.

ATTO D’AMORE
Così, alla tv che trasmette nel Regno Unito, invia indirettamente il messaggio ai proprietari dei cartellini, rispettivamente il Manchester United e l’Arsenal, chiamati presto a trattare con Fienga. Ma, a prescindere dalla posizione dell’allenatore che spinge tenerseli, è presto per conoscere il loro futuro. Dipenderà dal piazzamento: senza la Champions, le chance di fermarsi qui diminuiscono. L’inglese e l’armeno sono, dunque, in bilico proprio come il tecnico che deve piazzarsi almeno 4° per avere la certezza della conferma. «Vorrei che Smalling restasse, ne stiamo parlando. Non so se sia possibile a causa della situazione con lo United, ma vorrei tanto che Chris rimanesse con noi perché molto importante. È un grande giocatore e un grande uomo. Ha sempre un atteggiamento positivo: per questo e altri motivi sarei felice che restasse. Micki, durante questa stagione, ha avuto alcuni infortuni. Ma ora sta tornando e sta dimostrando la sua qualità. Vediamo. È un giocatore con grande qualità e fantasia, vorrei che restasse anche lui alla Roma». «Potrei rimanere a lungo nella Capitale: vediamo cosa succede a fine stagione» ammette Smalling a Sky Sports Uk.
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