FIDUCIA RICONQUISTATA
Paradossalmente ora arriva il più difficile. Perché dopo essersi sbloccato, Patrik non deve fermarsi. E pazienza se dovrà farlo partendo dalla panchina. Nella Sampdoria gli riusciva così bene che due anni fa divenne il calciatore che segnò di più in campionato (7 reti) subentrando a partita in corso. Trovare più spazio e far cambiare idea a Di Francesco, dipende da lui. Anche Cutrone nel Milan, all’inizio della stagione, aveva lo stesso problema. E il mostro sacro (Higuain) davanti al giovane italiano, non era certamente inferiore a Dzeko. A furia di gol e prestazioni importanti, Cutrone ha convinto Gattuso a cambiare modulo (da 4-3-3 a 4-4-2) e ora gioca titolare vicino all’argentino. Eusebio sarebbe felice di avere di questi problemi. Il fatto è che un gol, quello del 2-0 alla Sampdoria, non basta. E poi non è detto che Dzeko non riposi. Il bosniaco con quindici gare su sedici, tra campionato e Champions, a cui aggiungere l’en-plein in nazionale (sei su sei), ha già raggiunto in stagione quota 1882 minuti sui 1980 effettivi a disposizione. Finora in campionato non ha giocato una sola volta, in casa contro il Frosinone, mentre è partito dalla panchina nell’ultima sfida, quella con la Sampdoria, entrando poi nella seconda parte della ripresa. Ora la Roma ha tre gare ravvicinate (Udinese, Real Madrid e Inter): difficile che Edin le giochi tutte. Schick deve farsi trovare pronto. In nazionale è leader (3 gol nelle ultime 5 gare), alla Roma fino ad oggi è sempre stato sotto esame. Anzi, fino allo scorso 11 novembre. Adesso ha la leggerezza di chi s’è tolto un fardello. L’importante è che sia consapevole che quel gol ai blucerchiati è solamente un punto di partenza. E non di arrivo.
BLITZ INGLESE
Partenza e arrivo che hanno contraddistinto la giornata di ieri di Monchi, Balzaretti e Massara. Il ds, accompagnato dai due collaboratori di mercato, è volato a Londra dove ha presenziato come relatore al convegno di Transfer Room. Non escluso che i tre possano aver incontrato anche Baldini. In serata sono poi tornati nella Capitale. Gennaio, ormai, è dietro l’angolo.
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