Roma, show di Ricci a Pinzolo. Spalletti pungola i suoi: «Chi ha paura non gioca»

Roma, show di Ricci a Pinzolo. Spalletti pungola i suoi: «Chi ha paura non gioca»
di Gianluca Lengua
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Lunedì 11 Luglio 2016, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 11:26
L’esperienza a Crotone ha contribuito a instradarlo, farlo crescere e diventare più freddo sotto porta. In due anni Federico Ricci, fratello gemello di Matteo finito in prestito al Perugia, ha messo a segno 12 reti collezionando 60 presenze tra campionato di Serie B e Coppe, adesso Luciano Spalletti lo ha richiamato alla Roma.

Il tecnico lo ha convocato a Pinzolo e vuole osservarlo con attenzione, vedere come si comporta in campo e fuori e con calma decidere se rispedirlo in prestito, magari in serie A, o confermarlo per la prossima stagione. Intanto Federico corre, contrasta e segna: questa mattina su cross di D’Urso ha arpionato la palla di tacco facendo la mossa dello scorpione, un gesto tecnico che ha mandato il pubblico in visibilio.

In campo ascolta i compagni, Strootman gli dà consigli e lui li recepisce, si ferma a guardare gli allenamenti degli attaccanti, ha legato molto con Paredes, ma anche con Gervinho quando era a Roma (il 27 sulla maglia potrebbe essere proprio in suo onore) e rispecchia perfettamente il tipo di giovane che ha descritto Totti: «I giovani devono essere educati, quando c’è il rispetto riesci a fare grandi cose». La Roma per lui ha avuto offerte sia dall'Atalanta che dal Sassuolo, ma per adesso le ha rifiutate: dopo la tournée negli Stati Uniti Spalletti avrà le idee più chiare. 

Il tecnico a Pinzolo non molla un centimetro, questi sono giorni determinanti per indottrinare la squadra e trasmetterle il suo credo fatto di movimenti da riprodurre a memoria quando si scenderà in campo. In mattinata durante la partitella a ranghi ridotti ha ripreso il reparto difensivo colpevole di non far girare palla velocemente: «Chi ha paura non gioca». Che tradotto sarebbe: «Se avete timore di far girare il pallone perché potreste perderlo, resterete in panchina». La sensazione è che in campo ci sia un vero e proprio leone determinato a mettere pressione alla sua preda e, in caso di errori reiterati, sbranarla. Totti prosegue il suo lavoro differenziato in palestra accennando anche una leggera corsa, mentre Ruediger e Nura proseguono gli esercizi di riabilitazione.
 
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