Presso Palazzo Morgagni oggi è stato presentato il libro del procuratore Pietro Chiodi "Dalla Curva Sud al Paradiso”. Ospiti Claudio Ranieri ed Eusebio Di Francesco. Il ricavato della vendita sarà devoluto alla Susan G. Komen Italia, l’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro, che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno. La prefazione del libro è stata scritta da Claudio Ranieri, anche lui presente all’evento: «La società della Roma è ottima e Mourinho è un grande allenatore. Roma non è stata fatta in una notte. Diamo tempo al mister e alla società nel momento in cui potranno fare il mercato che vogliono. Sono convinto che faranno bene», ha detto il tecnico testaccino a margine della presentazione.
Sui giallorossi ha parlato anche Eusebio Di Francesco, anche lui ex allenatore della Roma: «Io non ho mai avuto una discussione con Karsdorp, ma l’ho lasciato fuori per scelta tecnica. Non l’ho fatto solo con lui ma anche con altri giocatori della Roma. L’ho lasciato in tribuna per fargli capire che doveva lavorare in maniera differente. Rick è un ragazzo come gli altri non so cosa sia successo con Mourinho.
Su Pellegrini e Zaniolo, due giocatori che Di Francesco ha contribuito a lanciare: «Lorenzo a volte ha dei problemi fisici. Spesso vi lamentate del turnover ma non tutti i giocatori possono avere lo stesso rendimento giocando sempre. Qualche volta cambiare serve per tutelare il giocatore dal punto di vista fisico. Meglio perderlo per mezza partita che per 3/4 di fila. Nicolò? È bravissimo, ma deve migliorare le scelte finali. Sfrutta sempre la sua grande forza fisica ma a volte servirebbe un po’ più di fioretto. Con i mezzi che ha, potrebbe fare meglio».
Infine, Di Francesco è tornato sulla sua esperienza da allenatore all'ombra del Colosseo: «Cosa non rifarei? Nel secondo anno mi sono trovato ad avere un mercato non all’altezza di quello fatto l’anno prima. Mi aspettavo scelte diverse per portare avanti il percorso del 4-3-3 che avevo intrapreso nel primo anno. Poi ho dimostrato di poterlo modificare in base alle partite ma potevamo fare meglio. Un po’ forzato il fatto di voler andare via dopo il Porto. Tornassi indietro non lo rifarei vedendo le mie esperienze dopo. Spero in futuro di sbagliare di meno».