Da Dzeko a Pedro fino a Pellegrini, quando il leader si scontra con il capo (Fonseca)

Da Dzeko a Pedro fino a Pellegrini, quando il leader si scontra con il capo (Fonseca)
di Alessandro Angeloni
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Martedì 23 Marzo 2021, 07:30

Il broncio di Edin Dzeko, che da un po’ non è più lui (né tecnicamente né come umore), la rabbia di Pedro, che contesta ogni sostituzione, ma pure lui qualcosa in più dovrebbe dare in campo. Poi, da annotare le incongruenze dialettiche tra Lorenzo Pellegrini e Gonzalo Villar con l’allenatore. Ecco la foto di uno scollamento, sempre più evidente, all’interno del gruppo, che registra chiari cenni di insubordinazione. Atteggiamento sbagliato, dice Fonseca; nessun atteggiamento sbagliato, risponde Pellegrini, il capitano, non un calciatore qualunque all’interno dello spogliatoio. Questione mentale, rilancia l’allenatore; la testa è a posto, risponde Villar, il giovanotto di talento che a Paulo deve pure abbastanza. Si sono aperti i freni, le crepe rischiano di allargarsi. E poi sono difficili da rattoppare. Specie ora che il campionato è in dirittura di arrivo (mancano dieci partite, di cui 4 in casa - derby compreso - e sei fuori) e in più c’è un quarto di finale di Europa League da giocare, ma la situazione deve migliorare se si vuole sperare di andare avanti. 
EDIN PERSO
La questione Dzeko ormai è andata da tempo, la punizione della fascia ha distrutto il bosniaco, che ha ritrovato il posto (seppur a singhiozzo, ma ha perso entusiasmo).

La lite con l’allenatore la sera di Roma-Spezia (quella delle sei sostituzioni...) e il giorno dopo, hanno tracciato un solco tra i due. E quando perdi il giocatore rappresentativo diventa tutto più complicato, non solo in campo ma nel rapporto con gli altri. L’allontanamento del team manager, Gombar, ha portato a un attrito con Edin (e non solo). E il tecnico ha perso autorevolezza. Fonseca, sempre elegante ed educato, in questi quasi due anni romani, qualche problema con i giocatori l’ha avuto, cominciando da Florenzi per finire a Edin. Anche la questione Mirante-Pau Lopez ha punti oscuri: il primo scelto come titolare, poi sparito. Per non parlare poi delle discussioni plateali con Pedro e qui forse qualche ragione in più ce l’ha, visto che lo spagnolo è sotto rendimento e le sostituzioni sono spesso inevitabili. Anche Dzeko non sta giocando bene ma lì l’attrito è molto più profondo, va al di là dell’aspetto tecnico. A fine stagione, Edin probabilmente andrà via, al di là del destino del tecnico. Che ora deve pure sistemare qualche questione tattica; Cristante, uno dei suoi fedeli, comincia ad essere esposto a pessime figure, specie quando davanti a sé, giocando da centrale di difesa, si ritrova senza filtro. Siamo ai segnali, il tecnico abbia la forza di ascoltarli. La stagione può essere ancora salvata.

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