Roma, Pellegrini e un futuro da leader

Lorenzo Pellegrini festeggiato da Alessandro Florenzi dopo un gol (foto Mancini)
di Stefano Carina
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 11:29
Se volesse andare via, impiegherebbe poco a salutare. Perché anche in un prossimo mercato flagellato dalla svalutazione dovuta al post-Corona virus, Lorenzo Pellegrini, 24 anni il prossimo 19 giugno, rimane un affare. Clausola di 30 milioni, esercitabile dal 1 al 31 di luglio, pagabile in due tranche. Fortuna vuole che davanti a possibili scenari nefasti ci sia quella congiunzione “se” che, al momento, fa tutta la differenza del mondo. 
CONTRATTO IN STAND-BY 
Nel quadro d’incertezza che pervade la Roma, costretta suo malgrado all’ennesima rivoluzione estiva per sistemare un bilancio deficitario, una delle poche sicurezze alle quali aggrapparsi è proprio Lorenzo. Romano e romanista toccherà a lui portare avanti nel post-Dzeko la tradizione dei capitani autoctoni del club capitolino. E non perché le offerte gli manchino: Juve, Psg, Inter e Tottenham sono lì che di tanto in tanto si fanno vivi, anche alla luce di una stagione che prima dello stop delle competizioni lo ha visto tra i protagonisti della squadra di Fonseca con 11 assist e 3 reti tra campionato e coppe. La vita però è una questione di scelte e la sua Pellegrini l’ha fatta: restare. Poi è chiaro: se il campionato non dovesse ripartire gli scenari potrebbero cambiare radicalmente e in quel caso il club potrebbe vedersi obbligato a prendere decisioni (per lui e/o Zaniolo) che ad oggi non vuole nemmeno prendere in considerazione. Per questo motivo, aspettando di capire l’evoluzione degli eventi, anche per il rinnovo del contratto è un momento di attesa. Il fatto che la dirigenza voglia avere un quadro più chiaro di come potrà muoversi in futuro per poi confrontarsi con il ragazzo e andare avanti insieme, combacia con la volontà del calciatore. Che tra l’altro avendo un contratto (con scadenza nel 2022) che si autoalimenta da solo (grazie ai bonus che può raggiungere in una stagione legati ai gol, agli assist o alle presenze che poi diventano la base dell’annata successiva) non ha fretta. Per Pellegrini, fino a prova contraria, fanno ancora fede le parole di Fienga («Saremo in grado di convincerlo»), con il quale il rapporto di fiducia è personale e saldo. Senza contare l’investitura di Fonseca («Lorenzo sarà il prossimo capitano»). 
PASTA DA CAPITANO
Se è nel prossimo futuro che Pellegrini assumerà i gradi, già nel presente sta costruendo la sua credibilità all’interno dell’universo giallorosso. È stato lui la voce della Roma nei rapporti (quasi) quotidiani con l’Aic di Tommasi e Calcagno. Ed è toccato sempre al numero 7, sia farsi promotore col gruppo del rispetto delle regole nella quarantena che dettare le linee-guida (insieme a Dzeko, Fazio e Kolarov) per l’intesa con la società riguardo agli stipendi (rinuncia a marzo più spalmatura delle restanti tre mensilità negli esercizi finanziari successivi). Leader si diventa anche così. In silenzio.
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