Roma, Pastore: il tocco c’è ma il talento non si intravede ancora

Roma, Pastore: il tocco c’è ma il talento non si intravede ancora
di Alessandro Angeloni
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Domenica 19 Agosto 2018, 20:37
dal nostro inviato 
TORINO L’occhio è puntato lì, su quel ragazzotto sulla trentina, che ha la maglia numero 27 e il codino, ma proprio ino. Lo guardi e pensi: che classe, ma può fare la mezz’ala? La domanda dell’estate e forse del prossimo inverno. Non è certo questa la partita che ci darà una risposta definitiva, né questa è l’occasione per capire se Javier Pastore sia in grado di giocare al calcio. 

Questa gara al massimo ci ha detto che ancora non ci siamo, né come mezz’ala, come trequartista, come esterno: quel talento non si intravede ancora. Il tocco c’è, la corsa con la palla al piede è sempre gradevole, gli manca la brillantezza atletica e la velocità di pensiero. Il dinamismo. Che poi lo faccia dalla posizione di mezz’ala o da trequartista è lo stesso, il rendimentooggi risulterebbe simile e quando avrà queste caratteristiche, non parleremo del suo ruolo, ma delle sua giocate (riuscite). Non è questione di posizione, ma di gamba, di testa. Ora la gamba manca un po’ a tutti, o forse non a tutti, perché c’è già chi corre come un treno, pur sbagliando anche lui, figuriamoci. Pastore ruba l’occhio perché è Pastore e sarà sempre così: se gioca, se non gioca, se sta in panchina, se entra tardi, se lo toglie tardi, se non lo toglie proprio, se decide, se non decide, se mangia, se dorme, se ha o meno il condino. Se gioca male, se non gioca per la squadra etc etc. Abituiamoci. El Flaco è magro, bello, e chi l’ha voluto non interessa. 

Diciamo però che della mezz’ala non gli manca tanto la corsa, ma la rincorsa: quella su Berenguer non è andata benissimo. Poverino, ha provato a rimediare a un errore (in uscita) di Florenzi sulla fascia. Ecco, questo meno lo fa e meglio è, saranno altri a doverlo fare per lui. Per adesso siamo ai tocchetti, a qualche imbucata. Tutto a passo lento e questo lo induce all’errore e da una sua distrazione ecco il gol di Iago, poi annullato. Fiuuu. Nessuna bocciatura né promozione o, figuriamoci, esaltazione, quella a Torino non è stata proprio la sua partita, anzi. Solo una cosa: l’occhio sarà spesso puntato su di lui. Abituiamoci. 
 
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