Roma-Parma, ecco Mayoral e Villar con Pedro: c'è tanto di Spagna nel giallorosso

Roma-Parma, ecco Mayoral e Villar con Pedro: c'è tanto di Spagna nel giallorosso
di Alessandro Angeloni
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Domenica 22 Novembre 2020, 07:30

 La Roma alla spagnola, di solito, la vediamo in Europa League, teatro del turnover massiccio: Pau Lopez, Villar e Mayoral di solito vanno ad aggiungersi a Pedro, che nelle Coppe alterna la sua presenza con Mkhitaryan. Stavolta, Fonseca deve fare a meno di qualche giocatore (titolare) di troppo e Roma-Parma sembra una partita di Europa League, cioè quando spariscono i titolari, o molti di loro, e compaiono i cambi, quelli che devono dare forza al gruppo, che hanno bisogno, giocando con continuità, di migliorare per tenere alto il livello. All’Olimpico (i giallorossi mantengono la porta inviolata da tre match casalinghi in tutte le competizioni e non infilano una striscia più lunga senza subire gol all’Olimpico da gennaio 2014, quando arrivarono a 5 cleen-sheet con Rudi García in panchina) contro il Parma, oggi pomeriggio, vedremo titolari Villar e Mayoral. Difficile, Pau Lopez, che per ora resta il portiere di coppa: Mirante non è stato benissimo, ma pare abbia recuperato e tornerà negli undici, al contrario di quanto accaduto nell’ultima a Genova. 
IL PERCORSO
Mayoral, rispetto a Villar, sta mostrando qualche difficoltà di inserimento in più. E’ vero pure che il centrocampista, rispetto al centravanti, ha sette mesi in più di ambientamento: uno è arrivato a gennaio, l’altro ad agosto. Uno deve sostituire Dzeko, e non è mai facile, l’altro quel Pellegrini regista che non aveva ancora preso confidenza con il ruolo. Villar affiancherà Veretout in mezzo al campo. Lui e non Diawara, sparito dai radar, Covid a parte, dopo la polemica tra il suo procuratore, che si lamentava del suo non impiego (con la Juve), e Fonseca. Pedro a parte, che sembra sempre più una garanzia, con i suoi quattro gol e un assist fino a questo momento, quello veramente sotto esame è Borja Mayoral, che gioca in campionato la sua seconda partita di fila. A Genova, si ricorderà, lo spagnolo era stato sostituito e con il cambio in attacco, la squadra ha trovato la via del gol, grazie a uno strepitoso Mkhitaryan come finto centravanti. Un finto centravanti che ha segnato al Genoa tre gol veri. Fonseca non si è lasciato condizionare da quella prestazione (di Borja) negativa e oggi vuole dargli fiducia. Mayoral ha fatto centro solo in Europa League, segnando due reti contro il Cluj (in Europa tre partite su tre da titolare). 
NAPOLI, MILAN E SASSUOLO
Percorso simile Villar, che in Europa League ha giocato tre partite su tre, mentre in campionato, quella di oggi è la prima da titolare.

Per lui solo un minuto a Verona, uno a Udine, diciassette contro il Benevento, quattro con il Milan e tre con il Genoa. In panchina con Juve e Fiorentina. Fonseca intravede in lui doti tecniche fuori dal comune: lo ha utilizzato sia come trequartista, sia come centrale di centrocampo. Oggi sarà al fianco di Veretout, con Pellegrini, negativizzatosi dal Covid, che partirà dalla panchina. Fonseca, nonostante le assenze, cerca una vittoria che potrà rilanciare la Roma definitivamente in zona Champions e se si incastreranno certi risultati (non vittoria del Sassuolo e sconfitta del Milan), può ritrovarsi addirittura al primo posto, se pur in coabitazione a tre. Fonseca è sincero quando parla di Pinto, il nuovo ds e suo connazionale. «E’ stata un’idea dei Friedkin. Ma lui è bravo, ha lavorato molto bene al Benfica. Per me è importante lavorare da squadra, tutti insieme. Dobbiamo poter tutti scegliere ciò che è meglio per la Roma». Ed è sincero anche sul rivendicare la scelta di giocare a tre, nonostante Petrachi avesse dichiarato il contrario. «Con Gianluca avevo un buon rapporto con lui mi sono sempre confrontato. Ma ho deciso io di giocare a tre». Ecco.

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