Roma, Pallotta: «Zaniolo non si vende e in campo voglio 22 Kolarov»

Roma, Pallotta: «Zaniolo non si vende e in campo voglio 22 Kolarov»
di Gianluca Lengua
9 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Febbraio 2019, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 20:33

Oggi il presidente della Roma James Pallotta ha rilasciato un'intervista a SiriumXM FC dove ha parlato del match di andata contro il Porto, della stagione in corso, del progetto Stadio e di tanti altri temi inerenti al mondo giallorosso. 

ROMA-PORTO
"Come fai a dormire dopo una partita del genere, dopo aver segnato due gol così? Ha solo 19 anni! Quella di ieri è stata una bella sfida, in cui loro purtroppo sono riusciti a far gol su una palla fortunata che nemmeno saprei definire, ma hanno segnato quando nessuno se lo sarebbe aspettato. Credo che abbiamo giocato un'ottima partita, da squadra, creando tante occasioni. Pellegrini ha fatto una grande prestazione, lo stesso vale per Cristante, mi sono piaciuti molto, è stata una bella partita da vedere. Il tutto contro il Porto, che viene da una striscia positiva di 26 partite in tutte le competizioni. Credo che l’ultima volta abbiano perso a ottobre. Sono forti e temibili. Nel girone ha fatto una cosa come sedici punti”.

IL RITORNO
"Non sono sicuro se andrò a vedere il match a Oporto. Cosa penso della regola dei gol in trasferta? Mi piace come funziona e non so se la UEFA vorrà cambiarla, ma a me non dispiace l’idea che un gol segnato lì possa valere di più. Secondo me abbiamo i giusti mezzi per affrontare i nostri avversari. Loro sono un'ottima squadra".

IL VAR
"Forse ho rinunciato a capire il VAR. Non capisco il criterio con cui viene utilizzato a volte. Prima della pausa invernale ci sono state delle occasioni in cui sarebbe dovuto intervenire, specialmente contro la Fiorentina. Non so quanto alla fine di ogni stagione il bilancio del suo utilizzo sia positivo o negativo, ma non mi voglio soffermare troppo su questo tema”.

I GIOVANI
"Non dobbiamo vendere questi giocatori. Ci sono state alcune situazioni sfortunate come quella di Alisson che se ne voleva andare, e lo abbiamo venduto per più di 70 milioni di euro. Poi è arrivato Olsen, un portiere che per me è molto bravo. Gli errori non sono stati sempre suoi, ma più errori in fase difensiva. È veramente un bravo portiere. Radja (Nainggolan) e Kevin (Strootman) non hanno giocato al meglio delle loro potenzialità per le loro nuove squadre. Non sentiamo il bisogno di vendere i nostri giovani talenti. Circa 3 anni fa abbiamo fatto uno sforzo e ci siamo detti ‘Roma dovrebbe essere un luogo che attiri i giovani calciatori in Italia’. In questo caso non abbiamo ereditato molto quando abbiamo preso il club, ma nei primi anni abbiamo avuto altre priorità. Se guardate alle nostre giovanili, dalla Primavera ai ragazzi di 10 anni, siamo al top in tutte le categorie. Crediamo di avere tanti giovani talenti che arriveranno. Ieri cerano 7 calciatori italiani nell’11 iniziale, l’ultima volta in Champions era successo alla Juventus e si parla di 6 anni fa. Pensiamo di avere diversi talenti cresciuti in casa, potete vederlo nell’importante torneo che la nostra Under 17 sta giocando a Dubai. Abbiamo dei talenti forti, abbiamo fatto uno sforzo e comincerà a dare i frutti nei prossimi 2-3 anni". 

LA STAGIONE IN CORSO
“Non sono molto felice, credo che dovremmo essere secondi o terzi. Abbiamo perso per strada dei punti brutti quest’anno, soprattutto negli ultimi minuti dei match. È stato frustrante per me andare in vantaggio 3 a 0 contro l’Atalanta e poi farsi recuperare. Sono una squadra forte. Abbiamo segnato i 3 gol nel primo tempo, ma siamo stati un po’ fortunati. Abbiamo giocato bene, ma non abbiamo dominato. Sono forti, e poi abbiamo perso per strada altri punti quest’anno, ma anche se avessimo due terzi di quei punti, ora saremmo molto vicini al secondo posto del Napoli. Sotto questo punto di vista non sono affatto felice. Poi abbiamo avuto diversi infortuni, molti stupidi infortuni muscolari e cose così. Quando siamo una squadra sana, in campo possiamo mettere un buon 11 con buone sostituti in panchina, ma ultimamente non siamo stati esattamente l’immagine della salute. Toccando ferro, sono stati infortuni più fastidiosi che pesanti, ma sembra sempre che ci sia qualche problema, in allenamento o in gara. Non riusciamo mai ad avere tutti i giocatori a disposizione nello stesso momento. Bologna, Frosinone… non dò nulla per scontato in questo campionato. Penso che la Serie A, dalla prima all’ultima squadra, sia il campionato più duro in Europa. Lo credo davvero, per me è più complicata della Premier League. Le ultime 10 squadre sono così strategiche e tattiche… è diverso. Hanno una strategia, non è così facile. Non dò nulla per scontato in nessun caso. Nelle prossime gare dobbiamo fare il nostro lavoro, sperando di restare sani e finire tra le prime quattro".

L’APPROVAZIONE DELLO STADIO
“La Sindaca e i suoi collaboratori hanno dichiarato l’intenzione di sbloccare l’inizio dei lavori per la fine dell’anno. Da parte loro c’è stato tanto entusiasmo su questo tema. È stata appena approvata un'estensione ferroviaria con un bell’investimento, ci sono solo degli iter che devono essere completati e speriamo che entro la fine di maggio le cose verranno approvate. I problemi che dobbiamo ancora affrontare sono che legati al nostro tentativo di acquistare i terreni. C’è stata una lettera di intenti e abbiamo trovato un accordo due mesi e mezzo fa con Eurnova, che è stata ragionevole. Purtroppo, abbiamo a che fare con un avvocato poco ragionevole che continua a rimandare e a chiedere cose che non accetteremo. Quando sarà tutto fatto, avremo il pieno controllo del progetto e ci sarà più flessibilità affinché i nostri partner e i nostri collaboratori possano iniziare a lavorare. L’accordo era già stato trovato in precedenza, e se devo essere sincero mi sono stancato dei giornalisti che continuano a farmi domande su questa cosa. Sono molto vicino a dare in pasto ai giornalisti l’indirizzo mail dell’avvocato e il suo numero di telefono così possono contattare lui e chiedergli ogni giorno cosa diavolo sta succedendo. Una volta sistemato questo fatto, avremo il controllo dell’intero progetto e molta più flessibilità, con partner che verranno a lavorare con noi”.

L’IMPORTANZA DELLO STADIO
“Lo stadio è di proprietà di una holding dell’AS Roma, cosa che molte persone non realizzano perché pensano che sia il mio giocattolo. È di proprietà del Club, tutti i ricavi e le entrate che otterremo ci offriranno maggiore solidità e flessibilità finanziaria. Spesso siamo costretti a vendere giocatori per il Financial Fair Play. La gente non lo capisce. Per come funzionano le cose con il Fair Play Finanziario, sei costretto a fare i conti con alcune condizioni ferree dalle quali alcuni club sono riusciti a svincolarsi. Ma per noi non è così”.

“In questo senso, lo stadio è la chiave: al 100%. La Roma ha bisogno di avere questo stadio per competere stabilmente tra i top club. Deve averlo. È una questione economica. Nel momento in cui Real Madrid e Barcellona sono sulla soglia di un fatturato da un miliardo, o addirittura di oltrepassarlo, non c’è altro modo per farlo. Puoi provare ad essere il più bravo possibile nell’acquisizione di calciatori, e questo per un po’ può anche funzionare, ma per rimanere stabili hai bisogno di queste entrate – è un dato di fatto”.

IL FINANCIAL FAIR PLAY
"Serve fare qualcosa. Ho scritto una lettera alla UEFA chiedendo di avere un dialogo costruttivo su quello che abbiamo visto fare ad altre squadre. Quando guardiamo ad alcune sanzioni o alla scarsità di pene inflitte – il mio punto di vista è “perché mi sto preoccupando del FFP, non è meglio prendere 12 milioni di euro di multa e accettarla?”. Questo è un argomento sul quale abbiamo instaurato un buon dialogo".


IL CALCIO ITALIANO
“Credo che il nostro campionato debba migliorare, anche la federazione stessa. Abbiamo fatto qualche passo in avanti ma penso che nessuno di noi sia ancora pienamente soddisfatto. Se si guarda ai livelli raggiunti dalla Bundesliga, dalla Liga e chiaramente dalla Premier League, penso che l’Italia dovrebbe fare lo stesso”.

“Che siano il Bologna o altre squadre, non bisogna dare nulla per scontato nel campionato italiano. Penso che la Serie A sia il campionato più duro d’Europa, dalla prima alla ventesima squadra. Credo davvero che sia difficile quanto la Premier League. Affrontare le squadre dal 10° posto in poi è sempre una sfida strategica e tattica. Non si parte mai con l’idea di segnare quattro o cinque gol, c’è sempre l’aspetto tattico che rende le cose difficili. Non bisogna dare nulla per scontato, da nessun punto di vista. Nelle prossime partite dovremo fare il nostro lavoro. Sperando di essere in buona forma, dobbiamo finire tra le prime quattro”.

KOLAROV
“I tifosi? Se devono prendersela con qualcuno, lo facessero con me. Adoro ancora quei ‘Pallotta torna a casa’ e ‘Pallotta vai a quel paese’. Preferisco che lo facciano a me piuttosto che a persone come Kolarov. Per me Kolarov è un professionista vero. Ogni giorno è il primo ad arrivare e uno degli ultimi ad andarsene. Non va sui social, non va a bere, si allena duramente, gioca al meglio. Ogni tanto fa qualche errore come capita a tutti noi. È meglio quando i tifosi sostengono l’intera squadra. Se vogliono continuare a protestare verso di me perché pensano che io sia uno stronzo andassero avanti, ma con Kolarov…Vorrei avere 22 Kolarov nella mia squadra. È uno di quei giocatori che vuoi assolutamente nella tua squadra. Un’altra cosa che le persone non comprendono è che quando vedi uno come che Kolarov fa un errore, è che diverse volte ha giocato con alcuni infortuni. Se succedesse ad altri giocatori in Europa, moltissimo non scenderebbero in campo. Lui va in campo ed è uno di quelli che non riesce a far uscire. Anche quando è infortunato, non si lamenta e gioca. A volte avevamo bisogno della sua leadership e ha stretto i denti. Non mi piace vedere che se la prendono con una persona come lui. Lo ripeto: vorrei avere 22 o 25 Kolarov in squadra, anche nei Boston Celtics!"

ZANIOLO E PELLEGRINI
“Molti dei nostri ragazzi sono sorprendenti, come Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini.

Sono ragazzi molto intelligenti, sono maturi ed equilibrati rispetto all’età che anno, molto di più di quanto si immagini. Credo siano calciatori con la stoffa per diventare i futuri leader dell'ASRoma. Abbiamo tanti calciatori, come Fazio e Kolarov, in grado di trasmettere tutta la loro esperienza acquisita in tanti anni di calcio ai nostri giovani”.

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