Roma, è rottura tra Pallotta e Petrachi. Il club è in vendita, Jim cerca acquirenti

Il ds della Roma Gianluca Petrachi
di Stefano Carina
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Domenica 14 Giugno 2020, 09:30

Tira una brutta aria tra la Roma e Petrachi. Aria di divorzio. Qualcosa si era percepito già nell’intervista rilasciata a Sky dove il ds aveva dipinto scenari non nitidi. A partire dalle strategie societarie («È inutile dire se c’è a disposizione x o y, se non sai che giocatori devi vendere, che valutazioni puoi fare?») passando per la permanenza di Zaniolo («Faremo di tutto per trattenerlo. Credo che la linea sia quella, poi il calciomercato mette davanti a tante difficoltà») e arrivando a quella di Pellegrini («È molto legato alla Roma, se non ha voglia di andare, non andrà») scaricando sul calciatore, in virtù della clausola, la decisione se restare o meno. Il dirigente salentino sembrava come se aspettasse delle risposte, che in parte ha ricevuto. In primis, con un’intervista rilasciata a Pallotta per celebrare l’anniversario di Fonseca dal suo arrivo nella Capitale. Non essere stato menzionato, lui che come carica è la persona più vicina al portoghese e essere stato inglobato nello staff tecnico, è stata la prima stoccata. Le altre o erano già arrivate oppure erano dietro l’angolo. Dopo essere stato bypassato sia nei colloqui con la Juventus della scorsa settimana che nel chiarimento voluto dall’agente di Pellegrini, il ds si è visto sempre più esautorato delle sue competenze. Tra l’altro sono giorni che sta facendo trapelare di avere lo svincolato Pedro in pugno ma alla richiesta di chiudere, ha ricevuto come risposta da Pallotta quella di effettuare prima alcune cessioni. Il ds non ha gradito e ha chiesto chiarezza. Lo avrebbe (condizionale d’obbligo e bollato come «fake news» dal presidente) già fatto presente, con l’ausilio di un interprete, a Jim in una telefonata dai toni molto forti. Evento negato anche a Trigoria, da dove trapela comunque come non sia stata gradita l’intervista autoreferenziale rilasciata a Sky. Sensazioni? Lo strappo è vicino. In questo caso da decidere la buonuscita. L’interregno, nel caso le cose precipitassero, sarebbe affidato a De Sanctis (non è un caso che nei giorni scorsi abbia rifiutato una proposta dell’Ascoli), aspettando di capire le mosse future del club. Che potrebbero magari essere decise da Friedkin.
RISCHI E SCONCERTO
È una possibilità riaccesa flebilmente ieri dal Financial Times, che ha analizzato da vicino la questione-Roma, nel giorno dell’anniversario di due anni di assenza di Pallotta da Roma. Il quotidiano conferma sia le cifre (e anche nella suddivisione) dell’ultima proposta di 575 milioni del magnate texano che il disappunto e lo stupore all’interno del club per il rifiuto: «Un consulente della Roma - si legge nell’articolo - ha dichiarato che diverse persone all’interno della società sono rimaste sconcertate per la decisione di Pallotta di rifiutare l’accordo. “E’ stata una mossa rischiosa”, il commento». Si lascia poi aperto ancora uno spiraglio per la ripresa della trattativa in futuro: «Friedkin non è una testa calda - viene rivelato da un interlocutore rimasto anonimo - Se Jim cambia idea ed è disposto a trovare un accordo, Dan si siederà con lui». Nel frattempo l’azionista di maggioranza della Roma si è rimesso al lavoro con Goldman Sachs che «ha contattato diversi potenziali acquirenti, tra cui clienti facoltosi e investitori di Wall Street ma non ha ricevuto alcuna offerta concreta». Conferme di scenari che in Italia sono noti ormai da un paio di settimane. La palla ora passa a Jim. In tutti i sensi. Da almeno 2-3 giorni è annunciata una nuova intervista del presidente, nella quale non sono esclusi nuovi strali sui media italiani, rei di raccontare scenari non veritieri. Da ieri, alla lista, si è aggiunto il Financial Times. E forse, a breve, potrebbe trovare posto alla voce ds, Petrachi. 

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