Roma, Mourinho: «Vorrei tre Pellegrini in campo. Diawara? Il mercato è aperto...»

CONFERENCE LEAGUE
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 25 Agosto 2021, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 15:09

Domani alle ore 19 la Roma di Josè Mourinho affronterà allo stadio Olimpico il Trabzonspor nel ritorno di Conference League. Il tecnico non annuncia il turnover e rilancia: «Abbiamo qualche profilo di giocatore che dobbiamo controllare bene per un passato di infortuni e su questi faremo attenzione. Altri, invece, hanno bisogno di minuti, di giocare, di trovare intensità di gioco. E questo non è il momento di fare turnover». Il tecnico ha poi commentato l’episodio sgradevole accaduto a Diawara dopo l’allenamento di ieri: «Sono state parole che hanno provocato una reazione verbale. Non è un dramma. Se resterà?  Il mercato è aperto fino al 31, può succedere qualcosa, ma può succedere che rimarrà con noi e se rimarrà sarà un’opzione». Ecco la conferenza stampa integrale del tecnico. 

Diawara insultato da un tifoso. Lui scende dalla macchina e lo affronta

La conferenza stampa dello Special One

L’abolizione dei gol in trasferta cambia l’impostazione delle partite di ritorno?
«Un po’ si.

Alla fine ci sarà più extra time di prima perché c’era un vincente con 1-1 o 0-0. Cambia un po’, ma non tanto perché il nostro obiettivo è sempre vincere. Noi sappiamo che un pareggio ci serve, ma al minuto 80 o 85 per non correre rischi. La mentalità è giocare la partita come se fosse secca».

La squadra ha ampi margini di miglioramento dal punto di vista del gioco?
«Si ne ha tanti. Ho fatto i complimenti ad Italiano perché lavoriamo insieme da due mesi. Siamo due casi, ma ce ne sono tanti altri di allenatori. Magari all’Inter è diverso perché la squadra gioca ad occhi chiusi, ma per noi è più difficile. C’è tanto da migliorare e da lavorare. Oggi abbiamo allenato una situazione di gioco che personalmente non mi è piaciuta contro la Fiorentina, dove i ragazzi hanno avuto una dinamica sbagliata di fare perché è così che facevano prima. Questa non è una critica a Paulo, tutto il contrario. Quello che arriverà dopo di me dirà lo stesso. Italiano ed io siamo tutti nella stessa situazione, in cui i giocatori cercano l’automatismo. C’è tanto da migliorare, per questo ero contento per quello che abbiamo fatto, perché era difficile fare meglio, dal punto di vista difensivo è più facile migliorare le dinamiche, dal punto di vista offensivo più difficile».

Come è stato il primo impatto con i tifosi?
«Bellissimo. Siamo noi che dobbiamo creare questa empatia. E se non dovessimo giocare bene, penso che i tifosi accetteranno una performance negativa. Ci sono delle cose non negoziabili e penso che i tifosi capiscano molto bene questo concetto. Capiscono l’essere professionisti, questa empatia dobbiamo crearla noi. Il rapporto sarà una conseguenza di come noi saremo in campo. Non dovremo chiedere niente ai tifosi, loro daranno quello che è giusto dare». 

Il trequartista è l’unico ruolo in cui può giocare Pellegrini?
«Può fare tutto. Se avessimo tre Pellegrini giocherebbero tutti nella stessa squadra. È molto funzionale, si può adattare a diversi ruoli, l’altro giorno ha giocato sulla fascia destra e ha creato quella bella situazione in cui Abraham ha preso la traversa. Capisce il gioco e gli allenatori». 

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È arrivato il momento di fare turnover?
«Siamo nel momento in cui abbiamo bisogno di giocare. Ho dato minuti a tutti, le prime tre o quattro partite sono state di livello competitivo basso. Abbiamo qualche profilo di giocatore che dobbiamo controllare bene per un passato di infortuni e su questi faremo attenzione. Altri, invece, hanno bisogno di minuti, di giocare, di trovare intensità di gioco. E questo non è il momento di fare turnover». 

Come commenta l’episodio sgradevole avvenuto a Diawara? Che ruolo ha nella sua Roma?
«Non è stato un episodio di aggressività fisica. Sono state parole che hanno provocato una reazione verbale. Non è un dramma, niente di speciale. È un giocatore della nostra rosa, c’è un gruppo che era grande e che era più piccolo e Diawara sta con noi, fa parte della nostra rosa. Il mercato è aperto fino al 31, può succedere qualcosa, ma può succedere che rimarrà con noi e se rimarrà sarà un’opzione. Ha esperienza e qualità, un uomo buono che con cui abbiamo un ottimo rapporto. E se dovesse rimanere è un plus per noi e non un problema. Sia io che la società siamo tranquilli».

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Cosa pensa dell’assenza della var in Conference League?
«Ci dobbiamo adattare un po’ il gol del Trabzonspor magari era in fuorigioco. Domani avremo la gol line tecnology, ma ci dovremo adattare. Capisco le difficoltà della Uefa, ci sono tanti paesi in cui non ci sono gli stadi nelle condizioni tecnologiche per avere il var. Noi non siamo fortunati per il sorteggio, ci sono tanti avversari e si deve accettare, anche se è un po’ difficile. In finale ci sarà, vediamo se ci arriviamo». 

Anche a Roma sarà costretto a difendere la squadra?
«La nuova versione è che il nemico è il Trabzonspor e a partire da venerdì sarà la Salernitana. Non penso di essere nelle condizioni di dire: questo è il nostro obiettivo, questi sono i nostri nemici. Siamo una squadra in crescita, che si deve sviluppare tanto nel tempo. Siamo in condizione di dire che dobbiamo vincere ogni partita, quello sarà il focus, domani è più importante di domenica. Per questo non penso a tanti cambi, non penso al turnover, perché per noi domani sarà la partita». 

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