Roma, miglior partenza in A dal 2017. Ora Mourinho cerca continuità: ecco cosa cambiare

Il tecnico aspetta giovedì e lavora sulla mente di Abraham. Camara ricerca la miglior forma, e i tempi si fanno maturi per il ritorno di Zaniolo

Roma, miglior partenza in A dal 2017. Ora Mourinho cerca continuità: ecco cosa cambiare
di Gianluca Lengua
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Martedì 13 Settembre 2022, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 13:05

La vittoria a Empoli restituisce serenità alla Roma, reduce da due sconfitte contro Udinese e Ludogorets. Cadute che avevano fatto suonare l’allarme a Trigoria, (parzialmente) rientrato dopo i tre punti al Castellani. Tre punti (quasi) da record perché i giallorossi l'ultima volta che ne avevano raccolti di più era la stagione 2017/18 (15). In quell’anno, però, la gara contro la Sampdoria alla terza giornata è stata rinviata per maltempo e si è giocata il 24 gennaio successivo. Era la Roma di Di Francesco con De Rossi e Strootman a centrocampo, la stessa che è arrivata in semifinale di Champions League. Mourinho, dunque, parte bene nonostante l’inciampo a Udine resta agganciato alla vetta (-1) e guarda da vicino Milan e Napoli a quota 11 e Atalanta prima a 13. Ed è proprio contro i bergamaschi il secondo scontro diretto della stagione dopo quello con la Juventus. La gara si giocherà in un Olimpico praticamente già sold-out e scardinare la squadra di Gasperini significherebbe volare a pari punti con la Dea, chiudendo la prima parte di campionato in serenità. Prima, però, la concentrazione andrà sull’Europa League che si disputerà giovedì contro l’HJK sempre all’Olimpico.

Lo Special One recupererà Zaniolo che ieri è stato convocato ma non utilizzato per non rischiare ricadute alla spalla lussata. Potrebbe avere anche tra le mani l’arma Zalewski (nelle prossime ore il responso) e contare sull’infinita classe di Dybala. Basterà? Forse, perché la Roma ha dimostrato nelle due precedenti sconfitte, fragilità a centrocampo e poco cinismo in attacco: «Qualche giocatore deve capire che una squadra per migliorare ha bisogno di competitività interna. C’è qualche calciatore che, invece di accettare questa sfida che c’è nelle grandi squadre e alzare il suo livello, si sente giù a causa di questa situazione», ha rivelato José in uno slancio di sincerità. Ed è forse il reparto offensivo quello a cui si riferisce, in cui Abraham sta soffrendo la presenza di Dybala e Belotti a livello mentale.

Lavorare sulla psicologia dell’attaccante, oltre che sui movimenti, lo aiuterà a tornare quello della passata a stagione.

Più complicato incidere sul centrocampo, l’infortunio di Wijnaldum ha distrutto i piani iniziali e adesso il portoghese si trova a cercare un nuovo equilibrio. È consapevole che la coppia Matic-Cristante non sia una coppia ben assortita, ma il momento è la migliore che ha. In attesa che Camara ritrovi la forma. Attenzione anche alla difesa, alcune amnesia dei singoli hanno messo in pericolo la stabilità del reparto. Il migliore, ad oggi, è Ibanez dietro di lui Smalling e Mancini. Accorgimenti a cui José proverà a porre rimedio durante la sosta per trovare continuità.  

 

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