Roma, via libera per Dzeko all'Inter e ora Mou aspetta Abraham

Roma, via libera per Dzeko all'Inter e ora Mou aspetta Abraham
di Stefano Carina
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 07:30

Tira aria di un nuovo tormentone. Uno degli interpreti, Dzeko, è un afecionado a questo tipo di dinamiche ma stavolta c’entra poco. L'altro, Abraham, è invece una new entry ma sembra essersi calato già perfettamente nella parte. Per i più distratti: la Roma e l'Inter hanno trovato un accordo per la cessione del bosniaco che ieri, dando seguito al copione, si è allenato a parte a Trigoria, aspettando il via libera per Milano che dovrebbe arrivare in giornata. Una decisione, quella di non farlo aggregare al gruppo, presa dalla società giallorossa che ha visto Edin ormai scarico e con la testa alla nuova e prossima avventura. Pinto intanto ha individuato nel 23enne centravanti del Chelsea il sostituto ideale. Tramite lo stesso intermediario che si è occupato del trasferimento di Lukaku ai Blues, ha messo le basi per un principio di accordo con il club londinese: prestito oneroso (5 milioni) biennale con obbligo di riscatto a 35 milioni. Un modo per diluire il pagamento di quello che diventerebbe l’acquisto più costoso della storia della società. Sin qui tutti i tasselli sono al loro posto. Quello mancante, però, rischia di far saltare in aria il puzzle. Abraham, infatti, ancora non ha detto di sì alla proposta giallorossa. Che lo ha accontentato economicamente pareggiando l’offerta dell’Arsenal (5 milioni) ma che non può cancellare le simpatie che il ragazzo nutre sin da giovane (tifoso dei Gunners, cresciuto con il mito di Henry) per il club di Londra.
LE TELEFONATE
A tal punto che ieri dall’Inghilterra è rimbalzata l’indiscrezione di come l’attaccante avesse rifiutato la Roma, pronto a dire di sì ad Arteta (che lo ha chiamato per dirgli di aspettare ancora qualche giorno). In realtà le cose non stanno proprio così. Abraham si è preso del tempo per riflettere. Del resto lasciare la Premier League e non accettare le lusinghe della squadra del cuore non deve essere facile per il 23enne londinese. Tra l’altro oltre a quella di Arteta, Tammy ha ricevuto anche la telefonata di Mourinho che si è mosso in prima persona per convincerlo, facendo leva sull’ascendente che ha sul ragazzo. L’inglese, infatti, ha per lo Special One una sorta di idolatria, come conferma un tweet del 2012 nel quale esaltava il tecnico definendolo «Leggenda». In ballo però stavolta ci sono soldi (tanti) e interessi. Quest’ultimi potrebbero giocare a favore della Roma. Il Chelsea, infatti, per decisione della plenipotenziaria Marina Granovskaia, preferirebbe girare il ragazzo in Italia, piuttosto che ritrovarselo contro in Premier. Questa sera a Belfast i Blues affrontano il Villarreal: in palio la Supercoppa Europea. E con Lukaku appena arrivato, c’è la possibilità che Abraham possa subentrare in corsa, come sta accadendo nel lungo pre-season della squadra di Tuchel che ieri, a domanda diretta sull’attaccante, ha così risposto: «È uno dei giocatori per i quali valuteremo costantemente la situazione». Pinto è in continuo contatto sia con gli intermediari che con il Chelsea. E per convincere il ragazzo sulla bontà della proposta della Roma, sarebbe disposto anche a dimezzare la lunghezza del prestito, rendendolo annuale, per rassicurare il calciatore sulla reale volontà del club giallorosso d’investire su di lui per il presente e il futuro.
PUPILLO DI LAMPARD
Il passato invece ha visto Abraham esplodere grazie a Lampard.

Arrivato al Chelsea all’età di 7 anni, Tammy ha dovuto attendere che in panchina si sedesse l’ex capitano dei Blues per ottenere quella continuità d’impiego che non aveva mai avuto allo Stamford Bridge. Il centravanti di Camberwell ha segnato così 29 dei suoi 30 gol in squadra con Lampard in panchina. Poi con Tuchel le cose si sono complicate («Forse anche per colpa mia», l’ammissione del tedesco). Ma Abraham ha sempre avuto un feeling speciale con le porte avversarie. Ne sono dimostrazione le esperienze in prestito con il Bristol City, lo Swansea e l’Aston Villa (26 reti in 40 partite). Tappe di passaggio che hanno fruttato anche un record: dei 23 gol segnati con il Bristol, infatti, 16 sono arrivati prima che compisse 20 anni. Mai nessuno era stato così precoce in Championship.

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