Roma, manovre al centro contro l'emergenza

Roma, manovre al centro contro l'emergenza
di Stefano Carina
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Mercoledì 2 Dicembre 2020, 07:30

Manovre al centro. Che sia in mediana o in difesa, poco cambia. Gli infortuni di Mancini e Veretout (esami in giornata per entrambi: soprattutto per il francese si teme una lesione muscolare), le precarie condizioni di Smalling, i ritorni di Pellegrini, Kumbulla e Fazio (che dopo il Covid, alla pari di Dzeko, debbono ancora ritrovare la condizione migliore), regalano diverse incognite a Fonseca in vista del tour de force che attende la Roma prima della sosta natalizia. A queste si aggiunge la consapevolezza che ripartire dopo una sconfitta, non è mai stato facile nella sua gestione in giallorosso. Soltanto una volta la Roma dopo un ko ha poi vinto la gara successiva: è accaduto il 25 settembre dello scorso anno quando dopo lo 0-2 con l’Atalanta, nel turno successivo Dzeko e compagni vinsero a Lecce. 
Negli altri casi, un po’ come le ciliegie, ad una sconfitta ne è seguita un’altra (o quasi). E così, dopo lo 0-2 con il Monchengladbach c’è stato lo 0-2 di Parma; dopo lo 0-2 in casa con il Torino è andato in scena lo 0-2 con la Juve; a seguito dell’eliminazione in Coppa Italia sempre per mano dei bianconeri (1-3), la Roma ha pareggiato il derby prima di inanellare tre ko consecutivi (Sassuolo, Bologna e Atalanta); allo stop con il Milan (0-2) sono seguite due sconfitte (Udinese e Napoli) che hanno chiuso in largo anticipo la possibile rincorsa alla Champions.

RIPRESA DIFFICILE 
Adesso, sino a Natale, si giocherà una volta ogni tre giorni: 7 partite (5 di campionato, 2 di Europa League tra cui quella di domani contro lo Young Boys) che dovranno confermare i giallorossi al vertice.

Il rischio che più della metà si giochino senza Veretout è alto. Se verranno confermati i timori che ieri serpeggiavano a Trigoria, Paulo sarà costretto a ridisegnare il centrocampo. Mantenendo punto fermo Pellegrini (che ha annunciato sui social l’arrivo del secondo figlio: ‘La famiglia si allarga’), appare difficile che al suo fianco possa giocare Villar. Il tracollo della ripresa al San Paolo, dimostra come in alcune gare serva - vicino all’uomo di costruzione - un giocatore più forte nell’interdizione. L’identikit è quello di Diawara che nelle ultime settimane aveva perso posizioni nelle gerarchie proprio a vantaggio dello spagnolo. Fari accesi anche sulla difesa. Mancini attende il responso degli esami strumentali: out con lo Young Boys, ad oggi appare difficile ipotizzare un suo impiego domenica contro il Sassuolo. Considerando che Smalling prosegue ormai da 24 giorni nel suo lavoro a parte per curare l’infiammazione al ginocchio (punta alla convocazione domenica), Cristante (anche lui sofferente per una caviglia gonfia) sarebbe costretto a rigiocare in difesa con al fianco Ibanez e presumibilmente Kumbulla. L’albanese è uscito finalmente dal tunnel del Covid-19. È fermo da 3 settimane ma ieri ha dato buoni segnali in allenamento. Domani, invece, spazio per 2/3 allo stesso trio dell’andata a Berna: Fazio-Jesus più Cristante. A proposito d’infortunati: dopo i controlli effettuati ieri a Villa Stuart, Pastore conta di tornare a disposizione entro Natale. Ultimi minuti (9) disputati, il 28 giugno a San Siro. 

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