Roma e Lazio, quando il mercato ha due facce

Roma e Lazio, quando il mercato ha due facce
di Stefano Carina e Daniele Magliocchetti
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Lunedì 11 Maggio 2020, 07:30
Il fronte comune (e inedito) a favore della ripartenza del campionato, è pronto nuovamente a scindersi. A breve si ritornerà all’antico con Roma e Lazio decise a portare avanti strategie diverse. In Lega ma soprattutto sul mercato. A Trigoria si apprestano all’ennesima rivoluzione, non prima di aver tentato l’ultimo assalto ad un quarto posto vitale per i conti. A Formello, invece, forti di una Champions League pressoché certa, possono con largo anticipo programmare la prossima stagione, puntellando una rosa che spera ancora di realizzare un sogno chiamato scudetto. I due club partono da basi e monte-ingaggi diversi: 140 milioni quello giallorosso, 75 milioni quello di Lotito. Una forbice che inevitabilmente dovrà assottigliarsi. La Roma infatti ha già in mente di diminuire il costo-lavoro di almeno un 20% (115 milioni) mentre per la Lazio - in previsione dei prossimi rinnovi, molti dei quali già eseguiti ma non ufficializzati (Cataldi, Lulic e Parolo) e altri in dirittura d’arrivo (Luis Alberto, Strakosha e Luiz Felipe), senza contare i nuovi acquisti - non potrà non alzarsi, avvicinandosi alla soglia a tre cifre.

VIA-VAI
Ma è soprattutto la nuova rivoluzione che attende Petrachi a fare la differenza tra le due società. La Roma dovrà stravolgere per l’ennesimo anno la rosa. Sono i conti a richiederlo. Se fosse possibile liberarsi di coloro che non rientrano più nei piani (Olsen, Karsdorp, Florenzi, Fazio, Jesus, Coric, Gonalons, Perotti, Pastore, Schick e Defrel) i problemi sarebbero per gran parte risolti. Tra questi, però, soltanto l’attaccante francese è già piazzato (9 milioni al Sassuolo). Per gli altri non sarà facile, a meno che non venga concessa loro la lista gratuita. Rispetto a un anno fa, l’ammortamento dei cartellini potrebbe però venire in soccorso. Al 30 di giugno, per alcuni elementi, basteranno offerte esigue per creare addirittura una plusvalenza. È il caso di Florenzi (che a bilancio figura a 1,3 milioni), Fazio (ammortizzato), Juan Jesus (1,9), Gonalons (2) e Perotti (2,079). Ci sono poi Coric (5,3), Olsen (6,8) e Karsdorp (6,6). Chiaramente, minore è il costo, più alte le possibilità che possano partire. Per rimettere i conti in ordine, servirà comunque il sacrificio di altre pedine. Al netto di Schick (Roma disposta a scendere a 24 milioni ma pagati in unica tranche dal Lipsia), gli “indiziati” sono quelli dai quali il gioco ammortamento-valutazione partorisce la plusvalenza più alta. Under (7,8) e Kluivert (12,7) sono i primi della lista. In entrata, almeno in partenza, le linee-guida sono altrettanto chiare: un vice-Dzeko (Kean in prestito), un terzino destro (Tomyasu) e i due sostituti di Smalling (Vertonghen) e Mkhitaryan. Al netto di qualche parametro zero utile alla causa (Bonaventura).

CONTINUITÀ DOCET
A Formello, invece, Tare pensa a tre ritocchi per affrontare la Champions. Giocatori giovani ma già affermati. L’idea è dare continuità, regalando ancora più solidità al progetto di Inzaghi. Un giocatore è già stato ingaggiato. Si tratta di Escalante, prelevato a zero dall’Eibar. I primi nomi della lista del ds sono Kumbulla e Szoboszlai. Il difensore (valutato 20 milioni) interessa anche ad Inter e Fiorentina ma la Lazio, in virtù degli ottimi rapporti con il Verona e con l’agente, mantiene un discreto margine di vantaggio. Un’altra strada porta in Austria, dove a Salisburgo gioca Szoboszlai, centrocampista classe 2000. In questo caso, i 20 milioni sono la base d’asta e il pericolo arriva dal Milan. In mediana monitorati anche Dendoncker (Wolverhampton) e Loftus-Cheek (Chelsea). Per la fascia sinistra si segue Grifo (Friburgo) mentre in attacco si punta su Suarez (Watford). Le idee non mancano, anche se tutto ruota attorno ai gioielli Milinkovic (valutato 120 milioni) e Correa (c’è una clausola di 80). I due piacciono a tanti, ma Lotito - nonostante alcuni studi prevedano la svalutazione dei cartellini in serie A intorno al 18-20% - non intende arretrare. Della serie: pagare moneta, vedere cammello.
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